L’oro di Cosenza, presentata la mostra dei preziosi di devozione alla Madonna del Pilerio
L'evento d'inaugurazione sarà ad aprile. Il rettore della Cattedrale, don Luca Perri: «Oggetti che raccontano fede e devozione». Il titolare di Scintille, Sergio Mazzuca: «Emozionante trovarsi qui»
A meno di quarantott’ore dalla festa patronale è stata presentata in Cattedrale la mostra “L’oro di Cosenza”, che si terrà ad aprile. Un appuntamento che porta in Duomo circa 150 gioielli di varia fattura donati alla Madonna del Pilerio, patrona della città. Alle 11 di questa mattina si è tenuta la presentazione della mostra. Un progetto che servirà a rimarcare la grande devozione della città bruzia nei confronti della sua patrona. Gli ori votivi, tradizionalmente legati alla Santa che protesse la città dalla peste, sono legati a devozione, tradizione e storie dal basso. Come spiega Don Luca Perri, rettore della Cattedrale. «Ci sono due valori, quello oggettivo e quello spirituale. Dietro ogni dono c’è una storia di sofferenza, di affidamento alla Madonna, di partecipazione religiosa. Gli ex voto hanno un valore molto più prezioso di quello dell’oro in sé». Don Luca continua. «Pensiamo a una malattia, a un dolore lancinante, e pensiamo a quanto sia importante per una persona affidarsi alla Madonna in quel momento. La Madonna si immerge nella vita di ognuno di noi ed è sempre crocevia di speranza. Attraverso questa mostra – conclude – dimostriamo il legame che c’è fra Cosenza e la sua patrona».
L’oro di Cosenza, le parole di Sergio Mazzuca: «Valore simbolico con un credo popolare enorme»
Per la presentazione de “L’oro di Cosenza” non poteva mancare Sergio Mazzuca, titolare di Scintille. Anche la gioielleria collabora alla mostra. «Sono veramente emozionato di trovarmi in questo contesto, davanti alla nostra Patrona. L’oro di Cosenza ha un valore simbolico ma con un credo popolare enorme. Noi cosentini – aggiunge il titolare della gioielleria – siamo molto devoti alla Madonna del Pilerio e oggi ne abbiamo testimonianza fisica. Come gruppo Scintille siamo veramente contenti del rapporto con don Luca e con l’Istituto Marconi-Guarasci». E a proposito della scuola: «È oltre un anno che collaboriamo con loro. È emozionante da parte nostra aiutare i ragazzi, così com’è emozionante da parte loro avere a che fare con monili che hanno oltre cent’anni di storia». A collaborare per la mostra “L’oro di Cosenza”, oltre a Scintille e all’Istituto Marconi-Guarasci, anche l’associazione Franco Guido e No.Do. Un lavoro certosino sui monili che vedrà la luce ad aprile. Ma non poteva non essere presentata il 10 febbraio. A due giorni dalla festa più sentita dai cosentini.
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