Processo “Calabria Verde”, quattro assoluzioni e una condanna | NOMI
L’inchiesta che vedeva imputati ex dirigenti e dipendenti dell'azienda era incentrata sulla presunta illecita gestione dei fondi Por 2007/2013
Il bilancio del primo grado di giudizio del procedimento denominato Calabria Verde che vedeva imputati ex dirigenti ed ex dipendenti dell’ente in house della Regione, è di quattro assoluzioni e una condanna.
Il Tribunale di Catanzaro, dopo quasi sei anni di processo, ha condannato a tre anni e sei mesi Marco Mellace, residente a Satriano, ex dirigente dell’Economato. Assolti tutti gli altri: Alfredo Allevato, residente a Cosenza, ex dirigente del settore 3 di Calabria Verde (difeso dall’avvocato Nicola Carratelli); Emanuele Ciciarello, ex dipendente di Calabria Verde e attuale consigliere comunale di Catanzaro, (difeso da Vincenzo Ioppoli, Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri); Antonio Errigo, di Serra San Bruno, ex dirigente della segreteria del dg (difeso da Vincenzo Galeota e Alessandra Coppolino); Gennarino Magnone, di Belmonte Calabro, all’epoca dei fatti agrotecnico destinatario di un incarico di consulenza esterna (difeso dagli avvocati Sergio Rotundo e Giuseppe Bruno).
Il processo
Nelle more del processo è deceduto Paolo Furgiuele, ex direttore generale dell’ente in house della Regione. Le accuse, contestate a vario titolo, sono di abuso di ufficio, peculato, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico. L’inchiesta era incentrata sulla presunta illecita gestione dei fondi nell’ambito del Por 2007/2013. L’inchiesta contemplava anche l’uso improprio dell’auto di Calabria Verde per recarsi a una visita medica o al un porto per imbarcarsi su uno yacht, il cambio degli pneumatici su auto private e una vacanza a Roma con famiglia, sempre a carico dell’ente in house della Regione.
- Tags
- Calabria Verde