martedì,Marzo 18 2025

Commissione d’Accesso ad Altomonte, Sinistra Italiana: «I controlli Antimafia riguardano solo l’Amministrazione»

Il partito attacca il sindaco sui manifesti a sua firma. «La città non è mai stata indagata»

Commissione d’Accesso ad Altomonte, Sinistra Italiana: «I controlli Antimafia riguardano solo l’Amministrazione»

Continua a far discutere la commissione d’accesso Antimafia ad Altomonte. Dopo i manifesti dei giorni scorsi a firma del sindaco Coppola, è arrivata la replica di Sinistra Italiana. «Alcuni giorni fa si è insediata nel nostro Comune la Commissione d’Accesso, prevista dall’Art. 143 del Decreto Legislativo N. 267/2000 e nominata con Decreto Prefettizio – si legge nella nota – il cui compito è indagare sugli atti prodotti dall’Amministrazione dal 2019 a oggi e appurare eventuali condizionamenti mafiosi, turbative d’asta, irregolarità in gare e appalti, favoreggiamenti di imprese e ditte in odore di mafia».

«Non c’è dubbio che la scelta della Commissione d’Accesso Antimafia ad Altomonte non è stata presa a cuor leggero», prosegue la nota. «La decisione deriva dalle indagini della Magistratura, delle forze dell’ordine e della DDA. Abbiamo voluto sottolineare le procedure per ribadire la gravità del fatto. Un fatto – prosegue SI – che sferra un colpo durissimo all’immagine della cittadina. Una cittadina conosciuta per arte e cultura, di una Calabria possibile».

Commissione d’Accesso Antimafia ad Altomonte, SI: «Stigmatizziamo comportamento del sindaco»

Sinistra Italiana poi attacca il sindaco Coppola. «Vogliamo stigmatizzare i manifesti a firma del primo cittadino. La comunità di Altomonte non è sottoposta a nessuna indagine dell’Antimafia. Sono gli atti e le procedure dell’amministrazione da lui guidata a essere sottoposti a controllo». E ancora: «Auspichiamo, così come i cittadini, che si appurino i fatti e si affermi la piena trasparenza. Speriamo anche che si possa evitare lo scioglimento del Consiglio Comunale». Infine, SI conclude: «Non è né il momento del tornaconto politico, né quello dell’arroganza. Sappiamo che bisogna lavorare per un ricambio della classe dirigente».

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