Michele Rendaci si dimette dal consiglio comunale di Dipignano
L'ex presidente del consiglio comunale di Dipignano si dimette in aperta polemica con la maggioranza, denunciando mancate risposte e irregolarità
Dopo aver lasciato la poltrona di presidente del consiglio comunale di Dipignano nel gennaio 2022, Michele Rendaci si è dimesso anche da componente del civico consesso in aperta polemica con la maggioranza nelle cui file era stato eletto nel 2020. «Ho più volte tentato di svolgere il mio compito – ha scritto in una missiva indirizzata al presidente dell’assemblea -. Alle numerose richieste scritte però, non ho mai ricevuto riscontro, mi sono visto perfino omettere delle dichiarazioni sul verbale del consiglio. E nonostante più volte ne abbia sollecitato la correzione, anche attraverso una segnalazione al Prefetto, niente è stato compiuto. Dimostrazione palese di come questa maggioranza abbia voluto deliberatamente mettermi a tacere, limitando la possibilità di esercitare i miei diritti e di svolgere al meglio la mia funzione». Nel gennaio 2022 Rendaci, oltre a dimettersi da presidente del consiglio, era fuoriuscito dal gruppo di maggioranza. Ma neppure da consigliere indipendente è riuscito, evidentemente, ad espletare il mandato nei termini che avrebbe voluto.
«Fino ad ora non ho mai voluto rendere pubbliche queste spiacevoli situazioni – ha sottolineato nella lettera resa nota pure attraverso i social – ma ancora ad oggi, nonostante una nuova richiesta di accesso agli atti ed un quesito importante per i cittadini posto all’amministrazione, il sindaco e la maggioranza continuano a far finta di nulla lasciando scadere abbondantemente le tempistiche previste dalla legge per fornire una risposta alle istanze depositate». Rendaci poi, punta l’indice sulla pratica dell’ultimo bilancio «approvato in giunta, poi annullato, riapprovato ed ancora rettificato solo due giorni fa, ma con la tempistica di approvazione in consiglio oramai superata abbondantemente. Che il ruolo del consiglio sia completamento svilito, peraltro, lo testimonia l’ultima delibera approvata in seconda convocazione alla presenza di appena quattro consiglieri più il sindaco. Le assenze di tanti colleghi testimoniano lo stato d’animo di molti di loro, letteralmente sfiniti da questa situazione. Poiché sono stanco di lottare contro i mulini a vento, ho deciso con grande dispiacere, di rassegnare le dimissioni con effetto immediato. Spero che chi prenderà il mio posto, abbia più fortuna».