martedì,Aprile 29 2025

Condannato a 8 anni per violenza sessuale sulla nipotina: orrore tra Brescia e la Sicilia

Un uomo di 82 anni è stato punito dal Tribunale di Brescia per aver abusato della nipote per un decennio, iniziando quando la vittima aveva solo 11 anni

Condannato a 8 anni per violenza sessuale sulla nipotina: orrore tra Brescia e la Sicilia

Per almeno dieci anni avrebbe abusato sessualmente della nipotina, iniziando quando lei aveva appena 11 anni. Gli abusi, consumatisi tra la casa dei nonni in Sicilia e l’abitazione dei genitori della vittima in provincia di Brescia, sarebbero rimasti nascosti per anni, fino a quando la giovane – oggi 26enne – ha trovato il coraggio di denunciare tutto alle forze dell’ordine.

La vicenda è emersa solo tra il 2022 e il 2023, quando la ragazza ha raccontato la sua drammatica storia. La madre della vittima avrebbe già avuto sospetti nel 2019, quando avrebbe sorpreso l’anziano nel letto della figlia, interrompendo da allora ogni rapporto con il genitore.

Condannato a 8 anni e 8 mesi

Al termine di lunghe indagini, il Tribunale di Brescia ha accolto la richiesta del pm Ettore Tisato, condannando in primo grado l’82enne a 8 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Secondo le ricostruzioni, gli abusi sarebbero iniziati nel 2010 e sarebbero proseguiti per oltre un decennio.

La testimonianza della vittima

La giovane, che ancora oggi è in cura da una psicoterapeuta, ha raccontato di aver vissuto anni di ansia e attacchi di panico, non riuscendo a confidarsi con nessuno fino a pochi anni fa. Nel suo racconto, riportato dal Giornale di Brescia, ha ricordato il terrore vissuto ogni volta che sentiva la maniglia della porta aprirsi: «Avevo 11 anni e ho subito rapporti sessuali completi contro la mia volontà parecchie volte».

Gli abusi avvenivano quando la ragazza era sola in casa, senza che i genitori ne fossero a conoscenza. Solo nel 2023, dopo essersi confidata con la famiglia, la giovane ha trovato la forza di denunciare, facendo partire le indagini che hanno portato a una prima condanna. L’imputato è da ritenersi innocente fino a sentenza definitiva.