martedì,Aprile 29 2025

La ricetta del farmacologo Garattini per vivere a lungo? Non assumere medicinali

La prevenzione è fondamentale per ridurre malattie e ospedalizzazioni, sostiene Silvio Garattini, proponendo un cambio culturale che inizi dalla scuola

La ricetta del farmacologo Garattini per vivere a lungo? Non assumere medicinali

Il segreto per stare bene non è assumere farmaci, ma fare in modo di non doverli mai prendere. Questa semplice ma potente verità emerge chiaramente nell’intervento del farmacologo Silvio Garattini durante il Milan Longevity Summit. Garattini, con la sua esperienza e competenza, sottolinea che moltissime malattie potrebbero essere prevenute alla radice, eppure, nonostante le evidenti possibilità di evitare l’insorgere di patologie, il sistema attuale continua a concentrarsi sulle cure quando ormai è troppo tardi. È dunque indispensabile un vero e proprio cambio culturale che promuova la prevenzione.

Il valore della prevenzione: prevenire è meglio che curare

La posizione di Garattini è chiara e netta: la prevenzione è l’unico strumento realmente efficace per ridurre le malattie, le ospedalizzazioni e, in ultima analisi, il consumo di farmaci. Se adeguatamente implementata, la prevenzione non solo avrebbe un impatto positivo sulla salute dei cittadini, ma consentirebbe anche di ridurre il carico sul Servizio sanitario nazionale. Eppure, il sistema sanitario attuale sembra dare maggiore enfasi alla cura, alimentando un mercato di farmaci in continua espansione. Il risultato di questa tendenza è una crescente medicalizzazione della società, dove la cura viene proposta prima di riflettere su come evitare l’insorgere della malattia.

La responsabilità del sistema sanitario e la necessità di un cambio di mentalità

Garattini denuncia la responsabilità del sistema sanitario che, invece di promuovere la prevenzione, ha enfatizzato le cure, incentivando un mercato che si arricchisce vendendo farmaci. Questo approccio ha portato all’adozione di trattamenti farmacologici senza una corretta valutazione delle alternative. Spesso, infatti, non vengono effettuati adeguati confronti tra farmaci con la stessa indicazione terapeutica, e alcuni medicinali studiati per adulti vengono prescritti impropriamente a bambini, anziani e donne. Inoltre, il sistema sembra trascurare che con la prevenzione si potrebbero evitare non solo sofferenze, ma anche enormi spese economiche. Garattini cita il caso del diabete di tipo 2, che colpisce 4,5 milioni di persone in Italia e porta a complicazioni visive, cardiovascolari e renali. Queste patologie, però, non sono inevitabili, e la loro prevenzione potrebbe ridurre significativamente il numero di casi.

Le malattie prevenibili: un’opportunità persa

Un dato particolarmente rilevante che Garattini riporta riguarda il cancro: si stima che il 40% dei tumori sia prevenibile. Tuttavia, ogni anno in Italia muoiono 180.000 persone a causa di questa malattia. Questi numeri non sono solo statistiche; rappresentano una tragedia per molte famiglie e un costo in termini di vite umane che potrebbe essere evitato. Garattini non esita a definire questa situazione come una “opportunità persa”, un’opportunità che potrebbe essere colta se il sistema sanitario si concentrasse maggiormente sulla prevenzione piuttosto che sulle cure post-malattia.

Una rivoluzione culturale: dalla scuola alla salute pubblica

Secondo Garattini, la soluzione non risiede solo in modifiche strutturali al sistema sanitario, ma in una vera e propria rivoluzione culturale. Il punto di partenza di questa rivoluzione dovrebbe essere la scuola, dove dovrebbero essere insegnate buone abitudini di vita fin dai primi anni di vita. Garattini propone l’introduzione di un’ora settimanale dedicata alla salute nelle scuole, a partire dalla scuola materna. Durante questa ora, esperti in vari settori della salute potrebbero educare i bambini a comportamenti salutari, come una corretta alimentazione, l’importanza dell’attività fisica e la necessità di evitare alcol e droghe. Non solo: dovrebbero essere enfatizzati anche la cura della propria salute mentale, l’importanza delle vaccinazioni e lo screening per i tumori. In tal modo, si creerebbe una cultura della prevenzione che, nel lungo periodo, potrebbe portare a un abbassamento dei tassi di malattia e un miglioramento della qualità della vita.

La proposta di una Scuola Superiore di Sanità

In parallelo a questa iniziativa nelle scuole, Garattini propone la creazione di una Scuola Superiore di Sanità. Questa istituzione avrebbe il compito di formare dirigenti sanitari altamente qualificati, capaci di affrontare le sfide future del Servizio sanitario nazionale. Una figura fondamentale che potrebbe guidare il cambiamento necessario per promuovere politiche di prevenzione più efficaci e un sistema sanitario che, oltre a curare, si impegni a prevenire.

Buone abitudini: la base della salute

Garattini ribadisce che la prevenzione non riguarda solo la diagnosi precoce, ma anche il modo in cui viviamo ogni giorno. Adottare buone abitudini di vita è fondamentale per mantenere una buona salute. Questo significa non solo seguire una dieta equilibrata e mantenere un peso corporeo adeguato, ma anche non fumare, non bere alcol in eccesso, fare attività fisica regolarmente, dormire almeno sette ore a notte e, non meno importante, coltivare relazioni sociali positive. La solitudine, infatti, può avere un impatto negativo sulla salute, mentre le relazioni sociali sane possono contribuire a ridurre lo stress e migliorare la qualità della vita.