martedì,Aprile 29 2025

Muore dopo una liposuzione: il medico già condannato per lesioni colpose

Dopo un intervento di liposuzione, Simonetta Kalfus è deceduta a causa di complicazioni. La Procura ha aperto un'inchiesta, con il medico già precedentemente condannato per lesioni colpose.

Muore dopo una liposuzione: il medico già condannato per lesioni colpose

Cinque giorni fa, Simonetta Kalfus, 62 anni, è deceduta in un letto di ospedale dopo essere rimasta in coma vegetativo per diversi giorni. La donna, residente a Pomezia, è morta a seguito di complicazioni derivanti da un intervento di liposuzione effettuato il 6 marzo in una clinica privata di Roma, situata nella zona di Cinecittà.

Il calvario della pensionata

Simonetta Kalfus si è sottoposta all’intervento di chirurgia estetica senza informare i familiari, ed è stata accompagnata solo da un amico anestesista che l’aveva messa in contatto con il chirurgo. Inizialmente, non si sono verificati problemi significativi, ma la donna ha cominciato a lamentare forti dolori. Nei giorni successivi, il suo stato di salute si è aggravato, costringendola a recarsi all’ospedale di Pomezia. Tuttavia, dopo un primo esame, la donna è stata dimessa. La situazione è peggiorata ulteriormente e il 14 marzo Simonetta si è recata all’ospedale Grassi di Ostia, dove il suo amico anestesista lavorava. Purtroppo, qui morirà quattro giorni dopo, a causa di un’infezione che ha compromesso organi vitali, causando embolia e ischemie.

Indagini in corso

La Procura di Roma, sotto la supervisione della pm Chiara Capezzuto, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. I carabinieri stanno ricostruendo il caso e sono stati acquisiti i risultati delle autopsie e le cartelle cliniche. Pochi giorni prima del decesso, la figlia di Simonetta aveva sporto denuncia presso i carabinieri di Ardea, raccontando che la madre era in coma e cercando di fare luce su quanto accaduto.

Il chirurgo che ha eseguito l’intervento di liposuzione era già noto alle forze dell’ordine, in quanto era stato condannato a un anno di carcere per lesioni colpose, a seguito di complicazioni derivanti da una mastoplastica additiva che aveva obbligato la paziente a sottoporsi a ben quattro interventi chirurgici successivi.