Rende, i personalismi impediscono il ricambio generazionale in politica
La città ha bisogno di uno scatto di orgoglio, di un vero progetto condiviso che metta al centro i cittadini e non le ambizioni dei singoli
In questi giorni di intenso dibattito politico, molti mi hanno chiesto se intendo candidarmi alle prossime elezioni amministrative di Rende. Dopo anni di impegno e tre legislature da Consigliere Comunale, la mia riflessione è profonda e tutt’altro che scontata.
Da sempre ho creduto in una politica fatta di concretezza e visione, capace di unire esperienze diverse per il bene della città. Ma oggi, guardandomi intorno, vedo un contesto dominato ancora da logiche personalistiche, da vecchi schemi che si ripetono e da un ricambio generazionale che stenta a prendere forma.
Rende ha sempre avuto un grande potenziale di crescita, ma negli anni si sono alternate scelte che, invece di favorire il rinnovamento e il coinvolgimento di nuove energie, hanno spesso mantenuto equilibri consolidati, rallentando il naturale ricambio della classe dirigente.
Molti giovani, che avrebbero potuto portare idee e visioni nuove, si sono allontanati dalla politica locale, scoraggiati da un sistema che fatica a valorizzare le competenze emergenti. Questo ha reso ancora più difficile quel processo di rinnovamento che, invece, dovrebbe essere naturale in una comunità dinamica come la nostra.
In questi anni non è stato facile cercare giovani che si potessero affacciare alla politica con un approccio serio e concreto. Chi prova a mettersi in gioco, spesso, si trova davanti ostacoli che rendono difficile il cambiamento. Il rinnovamento non può essere solo uno slogan: servono spazi reali di partecipazione e persone disposte a investire nel futuro della città, senza restare ancorate a vecchie logiche.
Sono orgoglioso del rapporto di fiducia costruito in questi anni con tanti cittadini, e so di avere una responsabilità nei confronti di chi ha creduto nel mio operato. È per rispetto di questa fiducia che sto valutando con attenzione se esistano ancora le condizioni per scendere in campo con lo stesso spirito di servizio che ha sempre guidato il mio percorso.
Quello che è certo è che non ho mai fatto politica per ambizione personale, né ho mai accettato compromessi o scorciatoie. Ho sempre preferito i fatti alle parole, e continuerò a farlo, dentro o fuori dalle istituzioni.
Chi pensava di mettermi all’angolo con attacchi personali e strumentali, chi ha cercato di colpire me e la mia famiglia, non troverà in me un avversario facile da piegare. Il rispetto e il consenso si conquistano con il lavoro quotidiano, non con le insinuazioni o i giochi di potere.
La politica rendese ha bisogno di uno scatto di orgoglio, di un vero progetto condiviso che metta al centro i cittadini e non le ambizioni personali. È il momento di smettere di guardarsi indietro e iniziare davvero a costruire il futuro.
Nei prossimi giorni continuerò a confrontarmi con chi, come me, crede che Rende meriti un’amministrazione capace di guardare avanti con serietà e visione. La mia decisione arriverà presto, ma una cosa è certa: il mio impegno per questa città non finirà qui.
Enrico Monaco