giovedì,Aprile 17 2025

Rogliano, la piccola biblioteca di Cuti ha accolto Alvaro Masseini

Presentato il libro fotografico "Il Passato nel Presente": ogni capitolo del libro corrisponde ad un paese ed è accompagnato da una scheda che ne descrive la storia

Rogliano, la piccola biblioteca di Cuti ha accolto Alvaro Masseini

di Alessandra Bruno

Durante una giornata di condivisione culturale nella città di Rogliano, sabato 22 marzo, il centro storico si è animato di incontri e di racconti. E la Piccola Biblioteca di Cuti ha accolto Alvaro Masseini, autore del libro fotografico, edito da Marlacchi, Il Passato nel Presente. Alla presenza di personaggi noti e meno noti nel suggestivo rione della città, il poeta Daniel Cundari avverte che «per poter entrare nella piccola biblioteca bisogna rispettare sempre alcuni criteri, fra questi trovarsi in un luogo angusto e piccolo e in un rione di un paese di 5000 anime».

Alvaro Masseini è nato a Scarperia, Firenze, nel 1948, ma vive sulle colline del lago Trasimeno, luogo da lui molto amato. Laureato in storia economica, attivo nei movimenti degli anni Settanta e poi nell’associazionismo ambientale, ha insegnato storia e filosofia nei licei. Appassionato di viaggi in gran parte legati alla pratica della pesca a mosca, Masseini è stato giornalista pubblicista e ha collaborato con riviste di settore italiane e straniere. Ha realizzato pubblicazioni nel genere “letteratura di viaggio”: Della Patagonia ed altri sogni (1998), Inseguendo il Sole, appunti di viaggio dalle terre dei salmoni (2003), per L’Angolo Manzoni Editore Per Mare e per Terra, Pescare Viaggiando (2008) e per Morlacchi Editore In Mongolia (2016).

Quindi ha pubblicato tre volumi fotografici: Acque Magiche (2009), Strade liquide (2011) e Geometrie del Trasimeno (2017) e infine una trilogia riguardante il lago Trasimeno e il mondo della pesca tradizionale: Pescatori del Trasimeno, storie di vita di pesca e di lavoro (2015), La rete Volante (2018) e l’ultimo fotografico, sopra citato.

Tutti raccolti fra le mura della Piccola Biblioteca, ad allietare i presenti è Roberto Bozzo, che racconta il suo album d’esordio “Gente che sa vivere” «Ci onora essere insieme a delle persone che hanno fatto della cultura il loro motivo esistenziale, perché nascono così le opere consegnate all’eternità, come quella del maestro Alvaro. Godere del presente non è da tutti perché si pensa solo al domani. Le mie canzoni sono storie di restanza, di vita vissuta, storie di chi ha deciso di suonare in un luogo della terra dove quando il concerto è finito ci sarà sempre qualcuno che ti chiederà…tu che lavoro fai?»

Dopo l’intervento musicale, Michele Andronico accompagna l’autore in questo viaggio nella Calabria grecanica, discutendo la tematica di un mondo antico che sta scomparendo, quello della zona Jonica Reggina. «Alvaro Masseini ha sempre guardato il mondo con curiosità, attraverso uno strumento tecnico, l’obiettivo della macchina fotografica; la stessa curiosità dei nostri antichi progenitori che guardavano curiosi il mondo e lo dipingevano sulle pareti delle grotte» spiega Michele Andronico.

Un libro che già nel titolo è evocativo, Il passato nel presente, volume ricco di immagini meravigliose, il cui impatto emozionale è reso vivido nella prefazione di Vito Teti: una incredibile connessione fra quello che è stato e quello che vediamo oggi, rappresentato fotograficamente prima che vada definitivamente perduto. «Con perfetto tempismo e con due secoli di ritardo sono stato ammaliato da questa terra che è la Calabria. La responsabilità di tutto quello che ho realizzato è il clima di questa regione che ha mi ha permesso di trascorrere qui cinque o sei inverni per scoprire la zona della locride.

Scoperta graduale, facilitata da diverse persone incontrate che mi hanno aiutato, fino ad arrivare ad Africo. Realtà dove soli non ci si arriva, come Casalinuovo e Roghudi, luoghi che visti la prima volta non si dimenticano facilmente. Paesi, ancora, dove ci sono delle bellissime case ristrutturate in stile grecanico, come Bova, Roccaforte del Greco, Galliciano’, nella quale ultima si parla ancora grecanico. Inizio a fotografare questi paesi, fino ad arrivare a 4000 scatti racconta l’autore Alvaro Masseini. «Conobbi, poi, Vito Teti e dopo diversi mesi la sua prefazione divenne un vero e proprio saggio. Avevo bisogno di calabresi accreditati per potermi esporre in questo modo. Vito Teti e Francesca Prestia, che si definisce una cantastorie, mi hanno accompagnato in questa avventura» continua a raccontare l’autore. Entrando nella struttura del volume, questo libro non riguarda un paese, ma un’area vasta, l’area grecanica e non solo. I paesi di cui si parla, soprattutto quelli abbandonati, sono paesi che hanno subito la fine del mondo, un’apocalisse culturale, le cui popolazioni si sono dovute spostare a causa di calamità naturali, come ad Africo o a Loghudi nel ‘71.

Ogni capitolo del libro corrisponde ad un paese ed è accompagnato da una scheda che ne descrive la storia. Due le particolarità finali, spunti di profonda riflessione. Una è quella di un capitolo su un elogio alle capre e agli asini, due animali che sono stati il pilastro dell’economia nei secoli in tutta l’area del Mediterraneo, senza i quali non si pensa ai lavori che erano svolti e alla sopravvivenza stessa. Ultimo capitolo, infine, fa riferimento ai monaci francescani e basiliani, con richiami anche a Pitagora, per abbracciare una visione olistica della vita, soprattutto in un periodo storico così delicato fatto di guerre. Aiutare a riflettere con consapevolezza su una visione del mondo concepito come un tutt’uno, come un unico organismo che respira all’unisono superando il limite dell’odio e della separazione.