Pulizia del Busento a Cosenza, la Lipu: «Distrutto un intero ecosistema» | VIDEO
L'azione meccanica e non manuale avrebbe devastato la vegetazione che oltre a preservare le sponde dall'erosione fa da habitat a diverse specie animali
La pulizia meccanica del tratto cittadino del Busento sino alla confluenza con il Crati, finisce nel mirino della Lipu. «Non si capisce come dei lavori di pulitura di un alveo fluviale, evidentemente per liberarlo anche da plastica o altri materiali di rifiuto, vengano eseguiti con mezzi meccanici facendo tabula rasa di tutto, compresa la vegetazione ripariale». Il bilancio, secondo l’associazione è drammatico: «Arbusti sradicati, argini dissestati, un intero ecosistema distrutto, trasformato, banalizzato».
Eppure, le funzioni che la vegetazione ripariale svolge lungo fiumi, torrenti e canali è gioca un ruolo fondamentale nel consolidamento delle sponde, riducendone l’erosione e regimando il deflusso delle acque con conseguente riduzione della velocità dell’acqua stessa. L’ombreggiatura della vegetazione ha inoltre ricadute positive sul microclima e sulle caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua migliorandone anche la qualità.
La vegetazione ripariale, inoltre, costituisce un insostituibile ambiente di vita per un gran numero di specie animali, tra cui diverse specie di uccelli, mammiferi, anfibi e rettili, tutelati a livello regionale, nazionale e comunitario. «Non è neanche troppo difficile immaginare quale siano le conseguenze ambientali quando questa viene eliminata», sottolinea la Lipu, evidenziando come interventi del genere non portino neanche «benefici in termini di sicurezza idraulica, se l’intento degli amministratori o degli enti gestori è questa. Infatti, la pulizia di fiumi e torrenti, anziché ridurre i pericoli provocati dalle piene, ottiene proprio l’effetto contrario».
Questo perché «la massa d’acqua dovrebbe essere rallentata nella sua corsa verso valle in modo da ridurne la forza distruttiva e di diluirla nel tempo, invece eliminando alberi e arbusti la velocità di deflusso viene aumentata, cosa che naturalmente ne incrementa la pericolosità. In questo modo si favoriscono ulteriormente disastri come quelli che, a causa dei cambiamenti climatici, hanno colpito sempre più di frequente l’Italia e purtroppo anche la Calabria. A questo bisogna anche aggiungere i costi economici, non indifferenti, per realizzare questi inutili quanto pericolosi interventi».
Da qui, l’appello al sindaco Caruso e alla sua Giunta a cui gli animalisti-ambientalisti promettono di inviare anche materiale scientifico a sostegno di una corretta gestione della vegetazione ripariale: sospendere immediatamente questi interventi così come concepiti e «continuare la pulizia, se proprio necessaria, in modalità manuale, molto più rispettosa dell’esigenze ecologiche della fauna e dei delicati equilibri dell’alveo dei fiumi. I fiumi in città e la fauna ad essi collegati sono molto importanti e svolgono un ruolo fondamentale per gli animali, come lo sono le strade, i ponti e le piazze per gli umani. Non ci sogneremmo mai di togliere l’asfalto dalle strade, i giunti da un ponte, l’illuminazione da una piazza. Perché allora privare la fauna di elementi naturali fondamentali alla loro sopravvivenza?».
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