Media Valle del Crati, le gelate di metà marzo hanno distrutto le coltivazioni di kiwi
Altri danni significativi sono stati registrati anche nella Valle dell'Esaro, dove coltivazioni di drupacee e cachi precoci hanno subito perdite fino al 50%
Le gelate notturne tra il 18 e il 19 marzo hanno causato danni devastanti alle colture frutticole in diverse zone della Calabria, con le perdite più gravi registrate nella media Valle del Crati, dove le coltivazioni di kiwi hanno subito gravi danni. La causa principale è l’insufficiente funzionamento degli impianti antibrina, che non sono stati in grado di proteggere adeguatamente le colture a causa della carenza di acqua rilasciata dal Consorzio di Bonifica, malgrado le richieste di rifornimento fatte all’Enel.
Altri danni significativi sono stati registrati anche nella Valle dell’Esaro, dove coltivazioni di drupacee e cachi precoci hanno subito perdite fino al 50%. In altre aree, come quelle di Cassano, i danni sono stati del 30%. Coldiretti Calabria sottolinea la necessità di un intervento tempestivo, con l’installazione degli impianti antibrina anche su altre colture, per prevenire danni derivanti dalle gelate e dai cambiamenti climatici sempre più frequenti.
Il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, ha ribadito l’importanza di rivedere le concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche, chiedendo il rilascio di acqua sufficiente per l’irrigazione e la protezione delle colture. In una lettera inviata a febbraio al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, Coldiretti aveva già sollecitato azioni per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici, come la pianificazione di nuovi invasi ad uso plurimo.
«Confidiamo che la Regione Calabria e gli enti competenti prendano in seria considerazione le nostre richieste, per proteggere il patrimonio agricolo del nostro territorio e sostenere le aziende che lavorano per garantire prodotti di qualità», ha dichiarato Aceto.