Cosenza, guidava in stato di ebbrezza: assolto perché il prelievo ematico è inutilizzabile
Il Tribunale accoglie le eccezioni sollevate dai difensori: mancato avviso al sospettato del diritto di farsi assistere da un legale
Assolto perché il prelievo ematico, ritenuto un atto irripetibile, è stato eseguito senza rispettare le garanzie difensive previste dalla legge. È quanto ha stabilito il Tribunale di Cosenza in una sentenza predibattimentale che ha assolto un giovane coinvolto in un incidente stradale avvenuto nel dicembre 2021 nell’hinterland cosentino.
Dopo l’incidente, il soggetto era stato trasportato in ambulanza presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile dell’Annunziata di Cosenza. I Carabinieri, giunti successivamente sul posto, avevano richiesto al personale sanitario di eseguire un prelievo ematico ai sensi dell’art. 354, comma 3, del codice di procedura penale, per verificare la presenza di alcol nel sangue.
Il nodo del mancato avviso al difensore
Il prelievo, però, fu eseguito senza che il soggetto venisse informato della facoltà di farsi assistere da un legale, diritto previsto per ogni accertamento tecnico irripetibile e in particolare per quelli che incidono sulla sfera fisica della persona.
Sulla base degli esiti di quel test, che accertò un tasso alcolemico oltre i limiti di legge, il giovane venne iscritto nel registro degli indagati per violazione dell’art. 186 del Codice della Strada, con ritiro della patente e contestuale apertura di un procedimento penale.
Gli avvocati Marianna De Lia e Antonio Pucci, difensori del giovane, presentarono una memoria difensiva già nella fase delle indagini preliminari, sottolineando l’illegittimità dell’atto e la violazione delle garanzie difensive. Nonostante la Procura avesse successivamente chiesto l’archiviazione, il GIP del Tribunale di Cosenza rigettò l’istanza, disponendo l’imputazione coatta.
La sentenza
Nel processo che ne è seguito, la difesa ha riproposto l’eccezione di inutilizzabilità del prelievo ematico. Il giudice, accogliendo integralmente la tesi degli avvocati De Lia e Pucci, ha emesso sentenza assolutoria predibattimentale, alla quale si è associata anche la Procura della Repubblica, riconoscendo la fondatezza dell’eccezione procedurale.
Gli avvocati De Lia e Pucci hanno espresso soddisfazione per la decisione, sottolineando come la pronuncia ribadisca l’importanza del rispetto dei diritti della difesa anche nella fase più delicata delle indagini preliminari.
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