martedì,Aprile 29 2025

Da San Giovanni in Fiore a Catanzaro per protestare contro la malasanità

Il comitato "18 gennaio" aderisce alla manifestazione regionale promossa da diverse associazioni che si terrà il prossimo 10 maggio

Da San Giovanni in Fiore a Catanzaro per protestare contro la malasanità

Il comitato “18 gennaio” aderisce alla manifestazione che si terrà sabato 10 maggio si terrà a Catanzaro per protestare contro l’assenza di un servizio sanitario qualificato in Calabria. A tal proposito, il comitato promuove un’assemblea pubblica che si terrà lunedì 5 maggio in preparazione della manifestazione promossa da una rete di associazioni di base che sta registrando la adesione crescente di tanti Sindaci a partire dalle città capoluogo.

Il comitato 18 Gennaio rivolge un appello ai sangiovannesi a partecipare all’evento e ricorda come siano passati tre mesi e mezzo da quel tragico 4 gennaio che ha segnato la morte di Serafino Congi. «Un giovane di 47 anni, strappato alla sua famiglia per mano di un killer che si chiama servizio di emergenza urgenza inefficiente e inadeguato. Un killer che ha seminato altre vittime in questi giorni, l’ultimo è un bambino di cinque mesi di Corigliano Rossano».

Come è noto, Serafino colpito da infarto, è rimasto tre ore nel pronto soccorso di San Giovanni in Fiore prima di essere trasportato a Cosenza per i trattamenti del caso ed è morto durante il trasporto in ambulanza. Un trattamento tempestivo all’Annunziata, con molta probabilità gli avrebbe evitato la tragica fine e consentito di continuare a vivere vicino alle sue bambine e a sua moglie. La magistratura ha aperto una indagine per accertare eventuali responsabilità.

«La comunità di San Giovanni in fiore ed in particolare la famiglia di Serafino, attendono di conoscere le conclusioni dell’indagine confidando nel rigoroso e delicato lavoro degli inquirenti su cui è accesa l’attenzione della opinione pubblica e degli organi di informazione regionali e nazionali. È da rilevare con grande preoccupazione che, a fronte della grave condizione in cui versa il servizio di emergenza/urgenza , ad oggi nulla si è mosso. Nulla è stato fatto per potenziare, riorganizzare e rendere efficiente, adeguato e tempestivo detto servizio. Agli annunci di potenziamento del personale medico nei giorni successi alla morte di Serafino, non sono seguiti atti conseguenti e fatti concreti. Se malauguratamente dovesse ripetersi una vicenda come quella Serafino, ci sarebbero le stesse condizioni di oltre tre mesi fa».

«Cosa ancor più grave è che di fronte al perdurare di questa situazione di elevato rischio per i cittadini, il Sindaco e gli amministratori comunali in questi mesi hanno continuato a raccontare informazioni prive di fondamento, annunciando arrivi di medici e potenziamento dei servizi che ad oggi non hanno alcun riscontro nella realtà. Si utilizza irresponsabilmente la vetrina dei social per postare video e foto attraverso cui si vende fumo e propaganda a piene mani. Ciò mentre in tutta la Calabria sta crescendo un movimento per contrastare ed invertire la devastante deriva che travolge il sistema sanitario regionale. La nostra città deve tornare ad essere protagonista del proprio futuro. Un servizio sanitario qualificato, efficiente e sicuro è la prima condizione per vivere sulla montagna e contrastare lo spopolamento».

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