Luberto: «Le parole del PD sul Comune di Cosenza non possono passare inosservate»
Il consigliere di Forza Italia: «Dobbiamo guardare le cose in modo obbiettivo. Oggi Cosenza è una città spenta e senza iniziative e Palazzo di Bruzi prende meriti per cose pregresse come Cis e Agenda Urbana»
«Non sono per nulla meravigliato della recente presa di posizione del Pd nei confronti dell’amministrazione comunale assunta giovedì sera nel corso dell’assemblea del circolo di Cosenza. Come sostengo da almeno due anni, l’attuale squadra di governo di palazzo dei Bruzi è unita solo in apparenza ma in realtà è sfilacciata in mille rivoli dove la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra». Non ha alcun dubbio Francesco Luberto a commentare la ferma presa di posizione del Partito Democratico che non poco nervosismo ha generato a Palazzo dei Bruzi.
Come noto, durante la riunione del circolo intitolato alla compianta Marica Zuccarelli, i democtat hanno puntato il dito contro una serie di aspetti per i quali si aspettano un importante cambio passo da parte del Comune. A prescindere dalle posizioni assunte dal PSI per le prossime amministrative a Rende, Paola, Cetraro, in particolare Nicola Adamo si è soffermato sul Welfare, Enza Bruno Bossio su trasporti e viabilità e Carlo Guccione sulla questione ospedale e sul tanto dibattuto PSC.
«Qui non si è fatto nulla – prosegue il consigliere comunale di Forza Italia -. Dobbiamo guardare le cose in modo obbiettivo. Oggi Cosenza è una città spenta e senza iniziative. La nostra bella Cosenza è solo un ricordo. Di errori la maggioranza ne ha fatti tanti. Il primo fra questi è stato quello di deresponzabilizzarsi sin dall’inizio, attribuendo continuamente colpe alla precedente amministrazione, senza considerare che ogni amministrazione che si sussegue, specie se di diverso orientamento politico, ha visioni diverse e pianificazioni diverse. Altro grave errore, poi, è stato quello di non avere previsto nessuna programmazione amministrativa in nessun settore con risultati negativi per la città che sono sotto gli occhi di tutti».
Luberto, le sue sono parole forti…
«Oggi nonostante siano trascorsi tre anni e mezzo dal proprio insediamento assistiamo ad una città completamente abbandonata a se stessa dove l’ordinario viene pubblicizzato come atto eroico laddove, invece, vengono trascurati i veri problemi della città e, inoltre, non vengono valorizzate in modo concreto le potenzialità che abbiamo a disposizione. Scarsa pulizia, viabilità sempre più caotica i cui interventi si sono limitati solo a distruggere percorsi già realizzati senza prevedere, se esistente, una valida alternativa, PSC, nessun piano del verde, nessun piano dei trasporti green, nessun piano del traffico e chi più ne ha più ne metta. A tutto ciò si deve aggiungere il Planetario che sta letteralmente crollando, il nostro splendido Castello ancora chiuso i Bocs Art anch’essi in stato di abbandono. Tutte strutture importantissime che in tempi non troppo lontani sono state protagoniste di innumerevoli eventi culturali ed artistici. Ma tutto ciò era purtroppo politicamente prevedibile».
Perché?
«Perché quando un’amministrazione appena insediata per il primo mandato manifesta sin da subito il proprio interesse a candidarsi alla Regione o in Parlamento, dimostra plasticamente che delle sorti della città non ha alcun interesse. Chi amministra ha l’obbligo di occuparsi responsabilmente della città che governa e non utilizzarla come trampolino di lancio per altri lidi. A dimostrazione ulteriore di ciò che affermo vi è il fatto che l’attuale maggioranza di palazzo dei Bruzi, nonostante stia ricevendo in modo equo giusto ed equilibrato innumerevoli finanziamenti da parte della Regione Calabria, opti sempre per la sterile polemica piuttosto che per la collaborazione istituzionale con l’ente regionale».
Da ciò che dice anche lei sembra in campagna. Il centrodestra è alla finestra o cosa?
«Grazie a progetti politici e amministrativi condivisi il centrodestra unito oggi può annoverare la governance della Regione Calabria, che tra mille difficoltà sta lavorando benissimo ed in modo lungimirante, la Provincia, una importante rappresentanza parlamentare che si è andata a rafforzare con l’ingresso di Andrea Gentile al quale era stato sottratto il seggio che oggi ha finalmente e democraticamente riottenuto, abbiamo una Premier che sta restituendo dignità all’Italia. Abbiamo, quindi, tutte le carte in regola per potere davvero volare alto per il raggiungimento di grandi obbiettivi».
Anche a livello locale?
«Certamente si! Il centrodestra anche a livello locale sta dimostrando di essere sempre compatto ad ogni appuntamento elettorale e ciò non può che fare bene. Noi dobbiamo lavorare già da ora per la costruzione di un progetto unitario da proporre ai cittadini quale alternativa credibile all’attuale maggioranza che sta governando malissimo la città di Cosenza. Mentre assistiamo ad un centrosinistra diviso e divisivo, il centrodestra dimostra di avere un’ottima capacità di sintesi e di programmazione».
Si riferisce anche a Rende?
«A Rende ci troviamo di fronte a diversi schieramenti di centrosinistra litigiosi e divisi tra loro rispetto a Marco Ghionna quale unico candidato per il centrodestra e tutto ciò non può che far bene ai cittadini rendesi ed alla politica.Anche a Cosenza il centrodestra ha sempre dato prova di compattezza e ritengo che se si comincia già da adesso a lavorare bene, ovvero in modo unitario e coinvolgente, saremo in grado di trovare la giusta sintesi da proporre ai cittadini per ridare slancio alla città».
Cosa succederà fino alle elezioni amministrative del 2027?
«Non sono per niente ottimista. Purtroppo non credo che la presa di posizione del PD sortirà effetti favorevoli all’azione amministrativa. Sono già trascorsi tre anni e mezzo di consiliatura e non vedo margini affinché possano esserci miglioramenti. Voglio con ciò dire che al di là di alcuni interventi già programmati in passato, quali quelli del CIS e di Agenda Urbana che oggi vengono pubblicizzati per propri senza dare alcun merito alla precedente amministrazione che li ha intercettati, non vedo altro.