Lascia il fidanzato e diventa suora: la scelta coraggiosa di Elisa, 25 anni
Elisa Curti, giovane laureata, abbandona tutto per seguire la vocazione religiosa e iniziare il cammino tra le Clarisse di clausura
Lascia fidanzato diventa suora: è questa la scelta radicale compiuta da Elisa Curti, una giovane di 25 anni originaria di Perugia, che ha deciso di rivoluzionare la propria vita per seguire una chiamata spirituale. Dopo una laurea magistrale in Lettere classiche, una relazione stabile e una vita apparentemente già definita, Elisa ha detto addio a tutto – amici, famiglia e fidanzato – per iniziare il cammino verso la clausura nel monastero delle Clarisse di Sant’Erminio. A raccontare la storia la Nazione.
Una decisione controcorrente
Non si tratta di una fuga dal mondo, ma di una scelta maturata nel tempo e vissuta con piena consapevolezza. Dal 21 aprile, giorno del Lunedì dell’Angelo, Elisa inizierà ufficialmente il periodo di postulandato: il primo passo concreto verso la vita monastica. Lasciare il fidanzato per diventare suora è stata per lei una decisione sofferta, ma profondamente liberatoria.
«È una chiamata all’amore assoluto di Dio», racconta con emozione. Una voce interiore che, pur tra mille dubbi e paure, è diventata sempre più chiara e potente.
Il percorso spirituale di Elisa e l’ingresso in Convento
Cresciuta in una famiglia cristiana, Elisa ha vissuto una giovinezza come tante: sogni, studio, una relazione d’amore, amicizie importanti. Tuttavia, sin dall’adolescenza, qualcosa dentro di lei spingeva in un’altra direzione. Dopo una fase di distacco dalla fede, ha ritrovato nel silenzio e nella preghiera la sua vera vocazione.
Lasciare il fidanzato per diventare suora non è stata una scelta presa alla leggera, ma l’esito di un cammino interiore profondo e autentico. Nel convento di Monteluce, Elisa vivrà con 23 sorelle, di età compresa tra i 25 e i 90 anni. Nonostante la clausura, il monastero è tutt’altro che isolato: ha una presenza attiva online, con un sito internet e una pagina Facebook, e promuove momenti di ascolto e spiritualità aperti anche a chi è in ricerca.
Suor Noemi, la madre badessa, è un esempio di apertura e accoglienza: anche lei ha lasciato una vita “normale” fatta di sport e lavoro per dedicarsi completamente a Dio.
Don Samy, rettore della Basilica di San Pietro a Perugia, sottolinea come la vocazione religiosa sia un mistero profondo: «Non si spiega a parole. Si vive. È un’esperienza di libertà e pace interiore che il mondo spesso non sa offrire».
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