Tracce di vita sul pianeta K2-18b ricoperto di acqua che dista 124 anni luce dalla Terra
Grazie a un telescopio spaziale in grado di identificare specifiche molecole organiche gli scienziati hanno rilevato segni di attività biologica
Sono considerate le prove più forti di vita extraterrestre raccolte finora quelle che gli astronomi hanno trovato su un pianeta a 124 anni luce dalla Terra. Grazie a un telescopio spaziale in grado di identificare specifiche molecole organiche gli scienziati hanno rilevato segni di attività biologica nell’atmosfera di K2-18b, un pianeta ricoperto d’acqua, 8,6 volte più grande della Terra e in orbita attorno a una nana rossa
Dal momento che sulla Terra, tali molecole sono prodotte solo da organismi viventi, Nikku Madhusudhan, professore di astrofisica all’università di Cambridge, che ha guidato il progetto internazionale, ammette come “lo scenario che meglio si adatta ai dati, alla luce di ciò che sappiamo di questo pianeta, è quello di un mondo con un oceano brulicante di vita”. Come sottolinea il financial Times, la ricerca suggerisce che le condizioni su K2-18b potrebbero rispecchiare quelle che si ritrovavano negli oceani in epoche primordiali della Terra.
Gli astronomi non definiscono ancora prove definitive di attività biologica quelle che emergono dai dati diffusi dall’Astrophysical Journal Letters, ma riconoscono come “convincenti” le nuove scoperte dal momento che nessun processo non biologico noto potrebbe giustificare una quantità così grande di molecole organiche. Non è la prima volta che tale ipotesi viene avanzata ma – ricorda il giornale – in passato precedenti affermazioni su possibile vita extraterrestre non hanno retto a ulteriori accertamenti. K2-18b è diverso da qualsiasi altro corpo del nostro sistema solare: un pianeta ricoperto di acqua liquida con un’atmosfera ricca di idrogeno a temperature abitabili.