martedì,Maggio 13 2025

Torna a casa in treno per Pasqua, l’odissea di un calabrese: «Io, disabile, umiliato sotto la pioggia»

Maurizio Coluccio, ex agente oggi affetto da una grave malattia, denuncia i disagi subiti durante un viaggio in treno: «Costretto sotto la pioggia in carrozzina, senza protezioni»

Torna a casa in treno per Pasqua, l’odissea di un calabrese: «Io, disabile, umiliato sotto la pioggia»

Maurizio Coluccio, ex agente della Polizia Stradale, oggi in pensione per una grave malattia, torna a difendere i diritti delle persone con disabilità e denuncia pubblicamente una vicenda di cui, suo malgrado, è stato protagonista. Il 15 aprile scorso, il 52enne si è messo in viaggio in treno per tornare nella sua Praia a Mare in occasione delle festività pasquali, ma durante il prima cambio del treno, avvenuto alla stazione Firenze Rifredi, sarebbe stato costretto a raggiungere i binari sotto la pioggia incessante, a bordo di una carrozzina già inzuppata d’acqua. «Il mio viaggio è culminato in una grave violazione dei miei diritti, come persona con handicap grave», scrive nell’incipit di una lettera fatta recapitare alla redazione.

La malattia e l’attivismo

Fino al 2010, Maurizio Coluccio era un poliziotto della Stradale, poi ha scoperto di essersi ammalato della Sindrome di Cogan in forma atipica, malattia autoimmune e degenerativa, ed è stato costretto a lasciare il lavoro. Da allora, difende e tutela i diritti delle persone con disabilità, sui social e nella vita reale.

«Sono stato umiliato»

Nel corso del suo viaggio di ritorno a casa, il 52enne di Praia a Mare avrebbe subito una forte umiliazione. «A Firenze Rifredi, invece di ricevere l’assistenza adeguata (non per colpa degli addetti sul posto), per il cambio treno verso Napoli (e successivo cambio senza problemi per la mia destinazione finale), mi è stata fornita una sedia a rotelle completamente inzuppata d’acqua – prosegue il suo racconto -, vista la pioggia incessante del momento». Secondo la sua versione, il personale incaricato all’assistenza non avrebbe fornito nemmeno dispositivi di protezione, ad esempio ombrelli o teli.

Dopo le proteste di Maurizio, gli addetti al servizio avrebbero subito informato il Responsabile del servizio Sala Blu della stazione Firenze Santa Maria Novella, ma non sarebbe stata offerta alcuna alternativa. «Sono stato costretto – continua – ad attraversare tutta la stazione sotto una pioggia incessante, per raggiungere i sottopassi ferroviari e arrivare al binario del treno successivo».

L’aiuto del personale di Trenitalia

Di lì a poco, fortunatamente, sarebbe intervenuto il personale di Trenitalia per aiutarlo. «Solo grazie all’intervento successivo del personale di Trenitalia a bordo dell’Intercity 583, che ha dimostrato umanità e professionalità, ho potuto proseguire il viaggio in condizioni accettabili». Ed ancora: «Il personale di Trenitalia, con grande disponibilità, mi ha aiutato ad aprire la valigia, a prendere abiti asciutti, compreso gli indumenti intimi, mi ha accompagnato ad un’altra carrozza per cambiarmi nel bagno dei disabili, molto più grande del normale bagno delle altre carrozze, e mi ha assistito in tutto, considerando le mie gravi difficoltà fisiche. La loro gentilezza è stata un faro di speranza in una situazione altrimenti disastrosa».

La denuncia pubblica

«Fatti del genere non devono finire nel dimenticatoio», tuona Maurizio, alimentato dalla rabbia che, spesso, le sue denunce non troverebbero spazio a sufficienza sulle colonne dei giornali. «Fin troppo facile parlare di disabilità e problemi dei disabili, quando poi le denunce fatte da chi, come me, in questo caso, subisce delle ingiustizie gravi, finiscono sempre con lo sbattere contro il muro dell’omertà giornalistica, senza che le istituzioni ne vengano mai a conoscenza». Ed è per questo che l’ex poliziotto ha presentato anche un formale ricorso. «L’ho presentato tramite il sito di Rfi Italia e ho anche dato delega al presidente della odv “I nodi dell’amore”, Giovanni Gravilli, di occuparsi della vicenda».

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