martedì,Maggio 13 2025

Corigliano Rossano, il Museo della Liquirizia è la meta più frequentata del territorio

Seguono Castello Ducale, Codex Purpureus e centro storico. Buoni flussi anche all’Abbazia del Patir e nel Parco di Sibari

Corigliano Rossano, il Museo della Liquirizia è la meta più frequentata del territorio

Il luogo più visitato del territorio di Corigliano-Rossano è il Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”. Con la sua narrazione tra storia industriale, tradizione agricola e cultura imprenditoriale, rappresenta una delle principali attrazioni del Sud Italia. A seguire, in ordine di affluenza, il Castello Ducale di Corigliano, straordinaria residenza fortificata che conserva fascino architettonico e rilevanza storica.

Terza tappa tra le più frequentate è il Codex Purpureus Rossanensis, antico evangelario miniato patrimonio UNESCO, custodito nel Museo Diocesano e del Codex. Tuttavia, se si considerano anche le visite generiche al centro storico di Rossano, il numero complessivo dei visitatori supera probabilmente gli accessi registrati singolarmente al Codex o ad altri siti.

Il centro storico di Rossano tra fede, arte e memoria

Molti turisti visitano il centro storico senza necessariamente accedere al museo del Codex. Tra le tappe più battute ci sono la Cattedrale di Maria Santissima Achiropita, la Chiesa bizantina di San Marco e, per una minoranza, il Palazzo Madre Isabella De Rosis. Un insieme di luoghi di culto, architetture e scorci che contribuiscono a rendere il percorso turistico ricco e articolato. Un altro punto d’interesse molto apprezzato è l’Abbazia del Patire, immersa nella natura silana. Non essendo dotata di una biglietteria o di un sistema di gestione formale, è difficile stabilire con esattezza il numero di ingressi.

Tuttavia, la sua presenza costante nei racconti e nelle recensioni dei visitatori lascia intendere un flusso turistico costante. Uscendo dai confini comunali di Corigliano Rossano, il Parco Archeologico di Sibari è la meta con ingresso più frequentato. Qui è possibile visitare sia l’area archeologica sia il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide con un biglietto unico. Si tratta di una proposta culturale di grande respiro che richiama studiosi, famiglie e scolaresche, attratti dalla storia millenaria della Magna Grecia.

I tesori dell’entroterra: Civita, Altomonte, Cerchiara

Proseguendo verso l’interno si raggiunge Civita, borgo arbereshe ai piedi del Pollino. Il suo centro storico è noto per le case di Kodra, i comignoli antropomorfi, l’iconostasi ortodossa nella Chiesa Matrice e il belvedere sul Raganello con vista sul Ponte del Diavolo. Una destinazione che affascina per la fusione tra natura e cultura. Altro punto di attrazione è Altomonte, perla medioevale rinomata per la Chiesa di Santa Maria della Consolazione.

I visitatori scoprono anche il Museo Civico, che custodisce opere di pregio tra cui quelle di Simone Martini. Il turismo qui si alimenta spesso del passaparola e della qualità dell’offerta artistica. Non manca chi si spinge fino al Santuario della Madonna delle Armi a Cerchiara, luogo di spiritualità e meta panoramica immersa nella roccia. Tra le novità, si segnalano le Grotte dell’Angelo a Cassano, recentemente riaperte. Al momento non si hanno dati chiari sull’andamento delle visite, ma l’interesse sembra crescente. A sud, nel basso Jonio, si tenta con cautela di promuovere Castiglione di Paludi, sito archeologico di grande valore ma ancora poco conosciuto al grande pubblico.

Il turista arriva, ma non resta

È questo, in sintesi, il quadro che emerge dalle parole di Michele Abastante, Sibaritide Turismo DMC. Un’analisi schietta, lucida, che mette a nudo i limiti strutturali del comparto turistico nel territorio di Corigliano-Rossano e dintorni. La presenza di attrattive non basta, se intorno non si costruisce un contesto accogliente e funzionale. «Il turista, a volte – dipende dal tipo di turista – resta sorpreso, perché non si aspetta cose così interessanti» osserva Abastante. «L’unica pecca è che non c’è una vera organizzazione turistica, e questo si nota subito. I luoghi visitati sono ancora centri residenziali, spesso, diciamolo, tra virgolette dei dormitori».

Un’affermazione che punta il dito su un elemento spesso sottovalutato: l’assenza di un’offerta commerciale e di servizi all’altezza delle aspettative. «Non trovano negozi, non trovano servizi adeguati. L’organizzazione è debole, sia nel centro storico di Rossano che in quello di Corigliano, ma il discorso vale un po’ per tutto il territorio». L’analisi tocca anche il cuore dell’esperienza turistica: ciò che avviene prima e dopo la visita ai luoghi d’interesse. «Se c’è un castello da visitare, se c’è un museo, tutto funziona: biglietteria, orari, accoglienza. Ma manca tutto il resto. Manca un tessuto intorno. E manca anche uno sviluppo economico vero».

Secondo Abastante, il turista vuole anche fare acquisti, passeggiare tra botteghe moderne, portare via un ricordo. «Invece trova negozietti un po’ datati, con prodotti che non soddisfano le sue esigenze. Questo è ciò che manca davvero: un’organizzazione turistica completa e moderna». Una riflessione che suona come un invito alla politica locale e agli operatori: valorizzare il patrimonio non basta, serve costruire un sistema. E farlo in fretta, perché l’interesse c’è, ma non aspetta.

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