L’intervista | Francesco Lappano a passo leggero tra danza, parole e il sogno del grande cinema – VIDEO
Dalla scena madre del Gattopardo su Netflix al palco del Palacultura di Rende, fino al nuovo libro in uscita: Francesco Lappano racconta la forza dei sogni
«La scena del grande valzer? Che emozione. E lei, Deva Cassel, divina!» Il ricordo di quel grande set, gli strappa un sorriso. “Il Gattopardo”, Netflix edition, è stato un successo e Francesco Lappano, autore e performer, partito da Cosenza a passo di danza, è un’esperienza che non dimenticherà. C’era anche lui nel corpo di ballo della scena madre della miniserie tratta dal romanzo di Tomasi di Lampedusa, che ha dovuto competere con il lussuoso precedente di Luchino Visconti.
Ma the show must go on, sempre e comunque, e parlare al futuro, tenendo i piedi ancorati al presente, è l’obbligo dell’arte. «Ci sono tanti progetti che mi piacerebbe realizzare, al momento li cullo, li coccolo anche: vorrei avere una rubrica tutta mia, curare un podcast. Per me il contatto con le persone è vitale, mi danno energia».
Partire dal Sud, dalla Calabria, con il sogno di costruire una carriera nello sdrucciolevole mondo dello spettacolo, è un’ambizione che va curata con grande pazienza e talento. «Avere il carattere giusto è fondamentale, a me ha aiutato molto anche il percorso di meditazione, la scienza olistica. Ogni tanto è necessario ritrovare il proprio centro, per non perdersi. Sono una persona per indole molto allegra, espansiva, ma navigare nelle acque di questo mondo così luccicante, può davvero mettere alla prova».
Due sono le date segnate in rosso sul suo calendario. La prima è proprio dietro l’angolo. Il 28 aprile alle 20.30 al Palacultura di Rende andrà in scena Cinderella Swing, una versione originale, travolgente e piena di ritmo della fiaba più amata di sempre. Un classico che si rinnova, abbandona il cliché del principe salvatore e indossa i panni scintillanti degli anni ’20 e ’30 americani, tra jazz, swing e atmosfere da Lindy Hop.
È un inno all’indipendenza femminile, una favola moderna in cui Cenerentola non aspetta di essere salvata: sceglie, agisce, si riscatta. «Non ha bisogno di un principe – racconta Francesco – ma sceglie il proprio cammino, aiutata da una fata madrina molto speciale, anche lei donna. È una storia di sorellanza e forza».
La seconda tappa importante, è quella che porterà in autunno tra gli scaffali delle librerie il suo nuovo libro. “Attimi, Ritratti, Silenzi” è il titolo e richiama tre immagini ma soprattutto tre modi di raccontare la vita e tutte le contraddizioni che ci coinvolgono ogni giorno. Il libro segue a distanza di dodici anni il suo esordio letterario.
«Parlo anche della mia Calabria, di cosa significa portare il proprio sogno fuori da una terra bella ma difficile. È un continuo sentimento di rivalsa, ma anche una voglia profonda di raccontare la bellezza della propria origine”.