martedì,Maggio 13 2025

La Calabria piange Papa Francesco, il ricordo del sindaco di Cassano Ionio | VIDEO

Il primo cittadino ripercorre i momenti della visita del Pontefice nella Piana di Sibari: «Ha invitato i giovani a non far spegnere la speranza»

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Anche la Calabria si unisce al cordoglio per la morte di Papa Francesco, il Pontefice che, con parole nette e coraggiose, condannò pubblicamente la ‘ndrangheta. Una condanna senza appello, quella pronunciata il 21 giugno 2014, nella Piana di Sibari, davanti a oltre 400mila fedeli, durante una visita rimasta nella memoria collettiva come un gesto storico e rivoluzionario. Proprio in Calabria, Papa Francesco pronunciò per la prima volta la scomunica pubblica ai mafiosi, aprendo una stagione di fermezza e rinnovamento morale.

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La decisione di venire in Calabria maturò dopo un fatto di sangue che scosse l’Italia intera: il triplice omicidio di Cassano Ionio, avvenuto il 19 gennaio 2014. Tra le vittime, anche il piccolo Cocò Campolongo, di appena tre anni, bruciato vivo insieme al nonno in un’auto, in un agguato di chiara matrice mafiosa. Durante l’omelia, Papa Francesco rivolse un appello ai killer, chiedendo pentimento e un cambio di rotta. Ma, a distanza di anni, nessuno ha mai collaborato con la giustizia su quel delitto.

Papa Francesco in Calabria, il ricordo di Papasso

A ricordare il valore simbolico di quella visita è Giovanni Papasso, sindaco di Cassano Ionio, che ha voluto rendere omaggio al Pontefice con parole cariche di commozione: «Esprimo tutto il mio dolore e quello della comunità cassanese per la dipartita di Papa Francesco, il Papa dei poveri, il Papa degli ultimi. Un Papa riformista che ha cambiato la Chiesa e il mondo intero. Un Papa che mancherà al Paese e mancherà all’Europa».

«Un Papa che ha fatto sentire forte la sua voce per la pace. Mancherà l’elemento propulsivo per assicurare la pace del mondo. Ancora in vivo il ricordo della sua visita a Cassano, quella del 21 giugno 2014. Una visita speciale, emozionante e commovente. Ho avuto l’onore e il piacere di accoglierlo al campo sportivo e di guidarlo verso la comunità tutta. Papa Francesco ha cambiato lo stato delle cose, quando ha scomunicato, quando, soprattutto, ha invitato i giovani a non far spegnere la speranza.

In quel momento, dentro di me, si è accesa una luce nuova per lavorare intensamente per la mia comunità, sull’insegnamento suo, per fare i miei doversi nel mondo, come quello della mia comunità. Addio Papa Francesco», conclude Giovanni Papasso.

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