martedì,Maggio 13 2025

Anoressia e bulimia, Maria Parise: «Emergenza sociale a lungo sottovalutata» | VIDEO

L'anoressia è la seconda causa di morte nelle giovani donne dopo gli incidenti stradali. Il ruolo dell'Associazione disturbi alimentari di Cosenza

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I disturbi del comportamento alimentare riguardano in Italia tre milioni di persone. Anoressia significa perdita dell’appetito. Maria Parise – presidente dell’associazione Adac di Cosenza – puntualizza: «Le persone che ne soffrono vorrebbero mangiare, ma rifiutano il cibo per paura di ingrassare».

Un’alterazione dell’immagine del proprio corpo – percepito troppo grasso anche se sottopeso – è alla base di una patologia complessa che dilaga tra le adolescenti. Anche se, negli ultimi anni, il fenomeno si è diffuso pericolosamente in fasce di età ben più basse: «Alla nostra associazione si rivolgono genitori di bambine che hanno appena otto o nove anni». Maria Parise si riferisce a un’emergenza sociale che, soltanto negli ultimi anni, ha trovato la giusta risposta da parte del servizio sanitario pubblico.

L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza di recente ha infatti attivato due ambulatori nella città capoluogo e a Cetraro. Una risposta necessaria, ma non sufficiente. La presidente Maria Parise non potrebbe essere più chiara: «Se si esclude il privato, manca ancora una realtà in grado di ospitare i pazienti nella fase iniziale che richiede il ricovero».

L’anoressia è parte di un fenomeno molto più complesso. La presidente di Adac Maria Parise precisa: «Anche la bulimia nervosa è abbastanza diffusa tre le adolescenti. Nel centro Biolife al quale la nostra associazione fa riferimento, i bagni rimangono chiusi per tutta la durata della terapia per evitare che le ragazze vadano a procurarsi il vomito».

L’associazione Adac di Cosenza rappresenta un punto di riferimento per le famiglie chiamate a individuare i primi segnali di allarme: «Quando si presta attenzione in maniera esagerata a ciò che si inserisce, e quando si nota che una figlia riduce il cibo in porzioni infinitamente piccole, bisogna capire che c’è senz’altro qualcosa che non va».