martedì,Maggio 13 2025

25 aprile, Francesco Repice e lo zio partigiano fucilato dai fascisti: «Lottava per la libertà di tutti»

Il radiocronista RAI racconta ai nostri microfoni la storia dello zio Rocco, ucciso a Cuneo nel novembre del 1944. L'anno scorso a Tropea gli fu intitolata la piazza della stazione

25 aprile, Francesco Repice e lo zio partigiano fucilato dai fascisti: «Lottava per la libertà di tutti»

Sarebbe dovuto essere qui, ma gli slittamenti del campionato di calcio e i conseguenti impegni lavorativi gliel’hanno impedito. Eppure per Francesco Repice la storia di zio Rocco, lo zio Partigiano fucilato dai fascisti, è la storia che più di tutte racchiude il 25 aprile. Il radiocronista Rai, nato a Cosenza ma con la famiglia originaria di Tropea, ci ha raccontato la storia.

«Mio zio Rocco è stato uno dei tanti calabresi che, decidendo di difendere la libertà, partì per il Nord Italia». Così Francesco Repice introduce la storia dello zio Partigiano, Rocco Repice. «La mia famiglia è originaria della Locride. Mio zio Rocco e mio padre sono nati lì, ma si trasferirono a Tropea. Da lì partì per andare a Cuneo per opporsi alla Repubblica Sociale di Salò». Una storia come tante ce ne sono di eroici calabresi partiti per combattere l’invasore nazifascista nel Nord Italia.

Francesco Repice e lo zio partigiano: «Fucilati di fronte la stazione»

«Zio Rocco faceva parte delle Brigate Giustizia e Libertà», continua Francesco Repice raccontando dello zio partigiano. «Venne tradito da una donna che lo amava perdutamente, ma che evidentemente aveva scoperto che non era l’unica a farlo». E da questa donna venne consegnato ai nazifascisti insieme ad altri tre compagni partigiani. «Vennero prelevati e fucilati il 26 novembre 1944, all’età di ventiquattr’anni. Era il comandante della Formazione partigiana».

L’anno scorso, Francesco Repice fu presente alla commemorazione dell’ottantesimo anniversario della morte dello zio Rocco. In quell’occasione, l’ANPI di Vibo Valentia gli consegnò una tessera onoraria. Lo stesso radiocronista, nel corso della sua vita, non ha mai fatto mistero delle passioni politiche. E il 25 aprile il ricordo di Rocco Repice continua a coinvolgere l’intera Calabria, insieme a quello di tanti altri partigiani della nostra regione morti lontano da casa per liberare l’Italia dall’invasore nazifascista.

Articoli correlati