Quando Gullo dal balcone della Prefettura parlò alla Cosenza insorta: «Non vendetta, ma giustizia e libertà»
Dopo che il Prefetto Enrico Endrich scappò a gambe levate dalla città, il futuro "Ministro dei contadini" si rivolse al popolo. In seguito disse che che fu l'ora più rivoluzionaria della sua vita
Questa è la storia di un momento antifascista vissuto a Cosenza con protagonista Fausto Gullo. Mentre il re e il nuovo capo del governo, Badoglio, cercano di mettersi al sicuro, nel settembre del 1943 gli Alleati sbarcano a Reggio Calabria. È scattata l’Operazione Baytown. Le truppe angloamericane rispondono al generale Montgomery. La Calabria diventa il principale teatro delle operazioni belliche della Seconda guerra mondiale. Numerosi bombardamenti hanno preceduto lo sbarco alleato. I cittadini di Reggio, Catanzaro, Gioia Tauro e Cosenza hanno visto cadere sulle proprie teste una pioggia di bombe sganciate dai B-17 e dai B-24. La tensione è alle stelle.
Nella città di Cosenza, i Carabinieri strappano alcuni manifesti che inneggiano a Churchill, a Stalin e Roosevelt. Qualcuno gli fa notare con sgarbo che, dopo l’8 settembre, siamo alleati degli angloamericani. Gli ufficiali in divisa non gradiscono e scattano le manette. I cosentini non ci stanno e seguono il dissidente in catene fino al palazzo della Prefettura, presieduto dal cagliaritano Enrico Endrich.
È un fascista della prima ora. In gioventù ha sfidato a duello (con la sciabola) Emilio Lussu e si vanta di essere un esperto d’arte. Entrati nel suo ufficio, uno dei capi dei rivoltosi (il comunista Gennaro Sarcone) afferra un quadro con un ritratto di Mussolini e glielo spacca in testa. Dopodiché Endrich è costretto alla fuga insieme ai suoi sodali.
Cosenza insorge. I cosentini vengono esortati alla calma dal balcone. «Non invito alla vendetta, ma alla consapevolezza dei compiti nuovi nella giustizia e nella libertà». A parlare è Fausto Gullo, punto di riferimento dell’antifascismo cosentino. La popolazione lo investe della carica di Prefetto. Il comandante dei Carabinieri, sull’attenti, dice che aspetta solo i suoi ordini. Quella che Gullo ricorderà come «l’ora più rivoluzionaria della mia vita» dura poco.
Gli Alleati gli preferiscono Pietro Mancini. Ma Fausto Gullo, il protagonista di questa storia antifascista a Cosenza, sarà ricordato come il ‘Ministro dei contadini’ – soprannome derivato dalla sua riforma agraria – e come il primo a proporre l’istituzione dell’Assemblea Costituente. (Francesco Gallo)