lunedì,Maggio 19 2025

Quando Gullo dal balcone della Prefettura parlò alla Cosenza insorta: «Non vendetta, ma giustizia e libertà»

Dopo che il Prefetto Enrico Endrich scappò a gambe levate dalla città, il futuro "Ministro dei contadini" si rivolse al popolo. In seguito disse che che fu l'ora più rivoluzionaria della sua vita

Quando Gullo dal balcone della Prefettura parlò alla Cosenza insorta: «Non vendetta, ma giustizia e libertà»

Questa è la storia di un momento antifascista vissuto a Cosenza con protagonista Fausto Gullo. Mentre il re e il nuovo capo del governo, Badoglio, cercano di mettersi al sicuro, nel settembre del 1943 gli Alleati sbarcano a Reggio Calabria. È scattata l’Operazione Baytown. Le truppe angloamericane rispondono al generale Montgomery. La Calabria diventa il principale teatro delle operazioni belliche della Seconda guerra mondiale. Numerosi bombardamenti hanno preceduto lo sbarco alleato. I cittadini di ReggioCatanzaroGioia Tauro e Cosenza hanno visto cadere sulle proprie teste una pioggia di bombe sganciate dai B-17 e dai B-24. La tensione è alle stelle.

Nella città di Cosenza, i Carabinieri strappano alcuni manifesti che inneggiano a Churchill, a Stalin e Roosevelt. Qualcuno gli fa notare con sgarbo che, dopo l’8 settembre, siamo alleati degli angloamericani. Gli ufficiali in divisa non gradiscono e scattano le manette. I cosentini non ci stanno e seguono il dissidente in catene fino al palazzo della Prefettura, presieduto dal cagliaritano Enrico Endrich.

È un fascista della prima ora. In gioventù ha sfidato a duello (con la sciabola) Emilio Lussu e si vanta di essere un esperto d’arte. Entrati nel suo ufficio, uno dei capi dei rivoltosi (il comunista Gennaro Sarcone) afferra un quadro con un ritratto di Mussolini e glielo spacca in testa. Dopodiché Endrich è costretto alla fuga insieme ai suoi sodali.

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Cosenza insorge. I cosentini vengono esortati alla calma dal balcone. «Non invito alla vendetta, ma alla consapevolezza dei compiti nuovi nella giustizia e nella libertà». A parlare è Fausto Gullo, punto di riferimento dell’antifascismo cosentino. La popolazione lo investe della carica di Prefetto. Il comandante dei Carabinieri, sull’attenti, dice che aspetta solo i suoi ordini. Quella che Gullo ricorderà come «l’ora più rivoluzionaria della mia vita» dura poco.

Gli Alleati gli preferiscono Pietro Mancini. Ma Fausto Gullo, il protagonista di questa storia antifascista a Cosenza, sarà ricordato come il ‘Ministro dei contadini’ – soprannome derivato dalla sua riforma agraria – e come il primo a proporre l’istituzione dell’Assemblea Costituente.  (Francesco Gallo)

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