lunedì,Maggio 19 2025

Principe: «Riporterò il cinema Santa Chiara di Rende alla sua vocazione originaria»

Il candidato a sindaco di Rende annuncia di voler restituire alla sala cinematografica il suo ruolo culturale. Anche su Agenda Urbana non ha dubbi: «Va modificata in funzione di opere infrastrutturali cruciali»

Principe: «Riporterò il cinema Santa Chiara di Rende alla sua vocazione originaria»

La questione è tornata d’attualità, anzi: è riesplosa con forza. Dopo quasi due anni di silenzio, il “caso cinema Santa Chiara” infiamma nuovamente il dibattito pubblico, all’indomani della decisione della terna commissariale che guida Rende di destinarne i locali alla nuova sede della Pro Loco. Una scelta che ha riacceso le polemiche attorno a un luogo simbolico del centro storico, per anni presidio artistico e culturale, unico nel suo genere.

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Il Santa Chiara non era solo una sala cinematografica, ma una forma di resistenza culturale in un’epoca in cui i cinema chiudono uno dopo l’altro, soprattutto nei centri minori. Un luogo amato da molti, tra cui anche il regista Giuseppe Tornatore, che ne ha più volte riconosciuto il valore. Da due primavere, però, le luci si sono spente: il buio è calato sul grande schermo, complice una serie di pastoie burocratiche e la decisione dei commissari di non proseguire la programmazione culturale avviata in precedenza.

Ora, in piena campagna elettorale, la questione torna al centro del confronto politico. Il candidato a sindaco Sandro Principe si esprime con chiarezza su due argomenti cruciali, uno dei quali è proprio la sala cinematografica. L’altro tema toccato oggi abbraccia invece gli interventi di Agenda Urbana 2021-2027, che la triade commissariale ha presentato una decina di giorni fa in una conferenza stampa. L’incontro con i giornalisti seguì di 24 ore quello di Cosenza ed ospitò in platea, tra gli altri, anche esponenti di Palazzo dei Bruzi.

Rende, cinema Santa Chiara e Agenda Urbana due temi caldi

«Se verrò eletto, ci saranno due atti prioritari da affrontare fin da subito e riguarderanno entrambe le questioni – ha detto -. Il primo sarà la rimodulazione di Agenda Urbana, visto che i commissari si sono limitati finora alla mera ordinaria amministrazione. Il secondo riguarderà proprio il cinema Santa Chiara: voglio riportarlo alla sua funzione originaria, restituendogli la vocazione cinematografica».

In merito alla progettazione urbanistica, l’ex parlamentare si era già espresso con un certo vigore. La Federazione Riformista denunciò la diminutio effettuata dalla Regione, in base a cui il contributo garantito crollò da 35 a 21 milioni. Nel corso dei recenti interventi pubblici, inoltre, Principe ha sottolineato che i fondi non debbano essere destinati a banale manutenzione, ma ad infrastrutture. A riguardo, ha preso ad esempio la realizzazione del Viale Principe, prova che con l’apporto finanziario corretto si possono realizzare opere strategiche come quella che ha accorciato le distanze col capoluogo.

Principe non lascia spazio a fraintendimenti nemmeno sul cinema Santa Chiara: «Quel luogo è sempre stato una piccola perla, diversa da tutte le altre. Da oltre un secolo ospita proiezioni di qualità, appuntamenti culturali di spessore, ed è giusto che questa tradizione non vada perduta. Rende non può permettersi di spegnere un faro così importante nel panorama culturale cittadino».