martedì,Maggio 13 2025

Al Museo Maon di Rende la mostra “L’Arte di Donare”

il museo si conferma non solo come spazio espositivo, ma anche come luogo di memoria, centro culturale e punto di riferimento nel panorama artistico contemporaneo

Al Museo Maon di Rende la mostra “L’Arte di Donare”

Il MAON – Museo d’Arte dell’Otto e Novecento è lieto di presentare “L’Arte di Donare”, una mostra che celebra il valore della condivisione, dell’amicizia e della memoria attraverso il linguaggio universale dell’arte. In esposizione una raffinata selezione di dipinti, sculture e opere visive provenienti da collezioni private di diverse città italiane.

Un patrimonio prezioso che racconta, attraverso le scelte dei collezionisti, l’identità dinamica e in costante evoluzione del MAON. Con “L’Arte di Donare”, il museo si conferma non solo come spazio espositivo, ma anche come luogo di memoria, centro culturale e punto di riferimento nel panorama artistico contemporaneo.

La mostra è anche un invito a costruire nuovi percorsi di partecipazione e condivisione. Donazioni e prestiti diventano il cuore pulsante di una visione culturale che anima il MAON fin dalle sue origini. Dal 1997, anno di fondazione del Centro per l’Arte e la Cultura ‘Achille Capizzano’, l’impegno per la promozione dell’arte e lo sviluppo culturale e sociale del territorio è stato costante.

Il MAON, inaugurato il 4 maggio 2004 a Rende (CS), nasce da questa visione culturale condivisa, grazie all’iniziativa di Sandro Principe – già parlamentare e sindaco della città – e all’attività del Centro intitolato all’artista rendese Achille Capizzano.

L’Arte è da sempre un linguaggio dell’anima. Ma quando un’opera viene donata, quel linguaggio si arricchisce di un valore ulteriore: il valore del gesto. Donare un’opera d’arte non è solo un atto di generosità, ma un gesto profondamente umano, carico di significato affettivi, relazionali e culturali.

Un’opera donata spesso racconta una storia invisibile: l’incontro tra due persone, la condivisione di ideali o un sentimento di gratitudine profonda. In essa vivono non solo l’intenzione dell’artista, ma anche il pensiero di chi ha scelto, con sensibilità e coraggio, di privarsene per condividerla.

Questi atti non nascono da logiche di mercato, ma da legami di complicità intellettuale, affetto e riconoscenza. Il valore simbolico della donazione, infatti, supera di gran lunga quello economico: è il riflesso di una rete di relazioni che sostiene e arricchisce il mondo dell’arte.

In un tempo dominato dalla logica del possesso e del profitto, il dono artistico si presenta come un atto controcorrente, capace di riportare al centro la persona e la relazione. Molti artisti e collezionisti, nel corso del tempo, hanno scelto di donare le proprie opere a persone care o a istuzioni culturali, lasciando una testimonianza viva dei legami che hanno segnato il loro cammino.

Anche il MAON – Museo d’Arte dell’Oto e Novecento – deve la propria esistenza a queste reti di generosità. Le donazioni ne hanno arricchito le collezioni, reso accessibile un prezioso patrimonio artistico e dato vita a nuovi percorsi espositivi.

Talvolta, un’intera mostra nasce proprio da una donazione, diventando occasione per raccontare non solo l’arte, ma anche la relazione umana che l’ha resa possibile. Oggi, in un contesto in cui l’arte rischia sempre più di essere ridota a merce, le donazioni ci ricordano che essa è anche legame, memoria condivisa, speranza proiettata nel futuro. Il MAON, attraverso il lavoro del Centro per l’Arte e la Cultura Achille Capizzano, rappresenta uno dei più significativi esempi di welfare culturale: un modello fondato sulla condivisione, sulla generosità e sul valore umano dell’arte.