lunedì,Maggio 19 2025

Elezioni a Rende: Ielasi e La Deda e il focus sull’Unical e la città

Rende città universitaria ma anche europea, città della cultura e del sociale, città che mette al centro le persone e i bisogni, i quartieri e il centro storico

Elezioni a Rende: Ielasi e La Deda e il focus sull’Unical e la città

Daniela Ielasi e Massimo La Deda sono due espressioni complementari dell’Università della Calabria: docente di chimica inorganica il primo, attivista sociale di lungo corso la seconda, sono entrambi candidati alle prossime amministrative di Rende nella lista Rende Avanti a sostegno di Sandro Principe sindaco.

All’incontro tenuto ieri al Museo del Presente, introdotto dal docente di fisica Riccardo Barberi e moderato dalla giornalista Carmela Formoso, si è parlato soprattutto del rapporto fra università e città, ma anche di lavoro, di giovani, di comunità. Tutti temi cari allo stesso candidato a sindaco, che nel suo intervento non ha nascosto la soddisfazione di avere nella sua coalizione due figure così prestigiose dal punto di vista scientifico, culturale e sociale.

“Rende ha due punti di forza – ha dichiarato Massimo La Deda – l’università e l’area industriale. Occorre metterli in “filiera” per far sì che la nostra città torni ad occupare il posto che ha nella nostra regione: il luogo dove si “amalgama” la migliore gioventù calabrese, dove essa si incontra, si forma, e costruisce la  propria carriera lavorativa. L’università della Calabria è nata per fecondare questa terra, per forgiare la sua classe dirigente. I fondi oggi pervengono agli enti locali principalmente attraverso la partecipazione a bandi competitivi: l’università oggi deve contribuire alla costituzione di un Ufficio per la Progettazione in modo da favorire la crescita armonica della comunità”.

Rende città universitaria ma anche europea, città della cultura e del sociale, città che mette al centro le persone e i bisogni, i quartieri e il centro storico, che moltiplica gli spazi e le opportunità di aggregazione, emancipazione, cittadinanza attiva, per tutte e tutti, senza discriminazioni, né di provenienza geografica né di genere, né di età anagrafica. 

“Non è il libro dei sogni – ha dichiarato Daniela Ielasi – ma un modello di comunità possibile a partire dal dialogo fra istituzioni, cittadini e associazioni, ognuno con il proprio ruolo, nell’ottica di un’amministrazione condivisa, come peraltro vuole anche la Riforma del Terzo Settore. Occorre coprogrammare e coprogettare, istituire tavoli permanenti, disegnare un nuovo Piano di Zona capace di accogliere e rispondere ai nuovi bisogni emergenti. Sul piano culturale occorre mettere in rete gli spazi e gli eventi disponibili, renderli accessibili a tutti e tutte, renderli utilizzabili da parte di compagnie e gruppi di artisti, guardando alla cultura in termini di formazione oltre che di fruizione. Dobbiamo recuperare il tempo perso su Agenda Urbana 2021 – 2027, evitando di sperperare fondi preziosi come già successo. E poi dobbiamo pretendere una mobilità degna di questo nome”.

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