lunedì,Maggio 19 2025

Da impiegata a regina del lusso: ruba 360mila euro dalle casse del Comune

Sequestrati auto, borse firmate e argento per 13,5 chili. Interdetta dai pubblici uffici la responsabile dell'Ufficio finanziario e tributi di Borutta, in provincia di Sassari

Da impiegata a regina del lusso: ruba 360mila euro dalle casse del Comune

Una dipendente comunale, responsabile dell’Ufficio finanziario e tributi di Borutta, un piccolo comune della provincia di Sassari con circa 250 abitanti, è indagata per peculato. L’accusa riguarda l’appropriazione indebita di oltre 360mila euro dai conti dell’amministrazione comunale tra il 2021 e oggi.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Sassari e condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, è stata avviata dopo una segnalazione della banca per movimenti sospetti sui conti dell’indagata e una denuncia formale del sindaco.

Il sistema dei rimborsi falsi

Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe messo in atto un sofisticato schema per trasferire fondi pubblici sul proprio conto corrente personale. Avrebbe disposto numerosi pagamenti mascherandoli come mandati apparentemente regolari, utilizzando causali fittizie come “plus”, “rimborso” e “missione”. A copertura delle somme sottratte, avrebbe poi falsificato le proprie buste paga, inserendo emolumenti maggiorati per nascondere le discrepanze nei conti.

Durante le perquisizioni, le Fiamme Gialle hanno trovato circa 130mila euro ancora depositati sui conti personali della dipendente. Il resto del denaro sottratto sarebbe stato utilizzato, secondo le ricostruzioni, per spese personali, tra cui acquisti online e pagamenti presso esercizi commerciali di Sassari.

Sequestrati conti, auto e borse di lusso

Su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sassari, è stato disposto e già eseguito il sequestro di due conti correnti, un’autovettura, un immobile nella città di Sassari, 52 borse e accessori di lusso e oggetti d’arredamento in argento per un peso complessivo di 13,5 chilogrammi.

Alla dipendente, ora accusata di peculato, è stata applicata la misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi.