Buche e strade allagate, a Rende l’è tutto da rifare | VIDEO
L'avvocato Falco spiega perché gli imprenditori della zona industriale si sono rivolti a lui per diffidare il Comune
C’è un punto che accomuna i programmi elettorali dei cinque candidati a sindaco di Rende: il rifacimento del manto stradale delle principali arterie della cittadina dell’area urbana cosentina. Il problema è avvertito in particolare nella zona industriale con disagi denunciati dalle aziende che vi operano, tanto che parte del tessuto imprenditoriale ha dato mandato all’avvocato Luigi Salvatore Falco per diffidare l’amministrazione comunale con il preciso intento di sollecitare un intervento non di rattoppo ma di carattere straordinario. Il legale, ospite degli studi di Cosenza Channel, ha spiegato come il transito veicolare sia reso difficoltoso dalla presenza di buche anche profonde, con automobili e mezzi pesanti costretti ad un pericoloso slalom per la salvaguardia di gomme e ammortizzatori. Le imprese quindi, lamentano il pagamento di tributi di entità non secondaria, cui non corrisponde l’erogazione di servizi adeguati.
«È una diffida articolata – ha spiegato l’avvocato Falco – perché basata su diversi punti. Un primo aspetto riguarda proprio il manto stradale. Ricordo che l’articolo 14 del codice della strada impone agli enti proprietari, in questo caso il comune di Rende, di garantire decoro, sicurezza e fluidità della circolazione. Pensi che tra le imprese che rappresento, ci sono pure alcuni concessionari i quali mi hanno confidato che addirittura hanno limitato i test su strada alla clientela, per evitare il rischio di danneggiare le auto destinate alla vendita. Poi abbiamo sollevato anche la complessa questione della non corretta regimentazione delle acque che emerge soprattutto in caso forti temporali. L’annosa questione della mancata cura di cunette e di canali di scolo incide sulla salubrità di chi lavora ma anche sulla sicurezza. Perché le occlusioni possono determinare allagamenti di piazzali e capannoni, con rischio di gravi danni. Pensiamo sia necessario attivare un piano straordinario da affidare a tecnici comunali competenti».
L’avvocato Luigi Salvatore Falco ha inoltre sollevato il problema della iniquità dei tributi. «Un punto questo – ha precisato – non contenuto nella diffida ma comunque di stretta attualità. Perché se un comune pretende il pagamento delle tasse doverosamente deve erogare degli specifici servizi. È oggetto di discussione anche l’adesione del Comune alla pace fiscale sulla base delle norme governative, che consentirebbe di disincagliare alcune pratiche fiscali e liberare risorse sia per il Comune stesso, sia per le imprese».
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