sabato,Giugno 21 2025

Il pesce che cammina: la scoperta del Tripod Fish negli abissi marini

Questo pesce abissale, appartenente alla famiglia degli Ipnopidae, ha conquistato l’attenzione di scienziati e curiosi per il suo comportamento unico, che sembra sfidare le leggi della natura marina.

Il pesce che cammina: la scoperta del Tripod Fish negli abissi marini

Nelle profondità più oscure degli oceani, dove la luce non arriva e le condizioni sono estreme, vive una creatura straordinaria: il Bathypterois grallator, noto come il “pesce che cammina”. Questo pesce abissale, appartenente alla famiglia degli Ipnopidae, ha conquistato l’attenzione di scienziati e curiosi per il suo comportamento unico, che sembra sfidare le leggi della natura marina.

Il pesce che cammina non nuota come i suoi simili, ma utilizza tre lunghe pinne modificate – due pelviche e una caudale – come un treppiede naturale. Queste strutture rigide, lunghe fino a un metro, gli permettono di “stare in piedi” sul fondale oceanico, a profondità che variano tra gli 800 e i 4.700 metri. Rivolto contro la corrente, il tripod fish aspetta pazientemente che piccole prede, come gamberetti e crostacei, si avvicinino, catturandole con l’aiuto delle sue pinne pettorali sensoriali, simili ad antenne.

Il pesce che cammina e l’evoluzione della specie

Questa straordinaria adattabilità è il risultato di milioni di anni di evoluzione in un ambiente ostile, caratterizzato da buio totale, pressioni elevatissime e scarsità di cibo. Studi recenti, pubblicati su riviste come Deep Sea Research, hanno evidenziato come il pesce che cammina sfrutti cues tattili e meccanici per individuare il cibo, rendendo inutili adattamenti visivi in un mondo senza luce. Inoltre, la sua natura ermafrodita gli consente di riprodursi anche in assenza di un partner, garantendo la sopravvivenza della specie in habitat isolati.

Osservato in tutti gli oceani, dal Mediterraneo all’Atlantico, il Bathypterois grallator è un simbolo della resilienza della vita. La sua capacità di “camminare” sul fondale, come documentato da sommergibili e video scientifici, affascina il pubblico e ricorda quanto ancora ci sia da scoprire negli abissi. Il pesce che cammina non è solo una curiosità scientifica, ma un esempio di come la natura trovi soluzioni ingegnose per prosperare nelle condizioni più estreme.