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Rende, la lite a scuola virale in chat. Ci scrivono altri genitori: «La verità è un atto educativo»

La nostra redazione ha ricevuto una seconda lettera di madri e padri preoccupati per il clima di tensione generato dopo la zuffa dell'altro giorno. Chiedono di ritrovare il senso di fiducia e dialogo

Rende, la lite a scuola virale in chat. Ci scrivono altri genitori: «La verità è un atto educativo»

Serviva un diversivo per distogliere momentaneamente l’attenzione dalla campagna elettorale. Con il loro chiacchierassimo litigio, lo hanno dato alla comunità tutta la dirigente di una scuola di Rende e la sorella di una docente. Come noto, la zuffa verbale è degenerata al punto da determinare l’arrivo sul posto dei carabinieri e anche del 118. La preside, infatti, sotto shock per l’accaduto, ha avvertito un malore ed è stata portata in ospedale per accertamenti a bordo di un’ambulanza. La storia raccontata dalla nostra testata già ieri ha avuto una prima coda, con una lettera inviata da un gruppo di genitori preoccupati.

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Oggi la nostra redazione ha ricevuto un altro contributo, di un secondo gruppo di genitori che si firma genericamente “Comitato Genitori Attivi” e che dà il la alla sua missiva proponendo un titolo alla stessa: “Con la docente e la professionista: il coraggio di chiedere verità è un atto educativo“. Le madri e i padri dei ragazzi che frequentano la scuola di Rende teatro della lite, fanno riferimento al nostro articolo originario e chiedono di «esprimere alcune riflessioni» e «manifestare la solidarietà alla professionista coinvolta, alla luce dei fatti riportati». «Come genitori – scrivono – sentiamo l’esigenza di condividere una percezione maturata nel tempo attraverso l’esperienza quotidiana dei nostri figli, che vivono in prima persona la realtà scolastica».

A loro avviso «da tempo si avverte una crescente complessità nel contesto educativo, segnata da momenti di tensione e difficoltà relazionali che, secondo quanto possiamo osservare, hanno generato un diffuso disagio tra le famiglie. La sensazione – dicono – è che il dialogo all’interno della comunità scolastica si sia progressivamente indebolito o proprio venuto meno, insieme alla serenità e allo spirito collaborativo, lasciando spazio a incertezza e disorientamento. Chi vive la scuola attraverso i propri figli sa quanto il contesto attuale sia diventato difficile. In quanto genitori, siamo quotidianamente a contatto con i vissuti dei nostri figli e percepiamo chiaramente il riflesso di certe dinamiche. Per questo riteniamo essenziale che i fatti vengano affrontati con responsabilità, completezza e rispetto nei confronti di tutte le persone coinvolte».

«Sempre secondo quanto sperimentato da noi genitori – si legge ancora nella lettera inviata dai genitori – a mancare non è soltanto la comunicazione, ma anche quella gioia che dovrebbe accompagnare il percorso scolastico. Al suo posto, si avverte un clima di diffidenza, incertezza, e, in alcuni casi, persino di timore. Una condizione che rischia di compromettere il benessere emotivo e relazionale di chi vive quotidianamente l’ambiente scolastico».

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«È necessario lanciare un appello chiaro e sentito – dicono i genitori dopo la lite registrata nella scuola di Rende che ha scosso la serenità dell’istituto – occorre ritrovare lo spirito autentico dell’educazione, fondato sulla fiducia reciproca, sull’ascolto reale e sulla condivisione di obiettivi comuni. È urgente ricostruire un contesto in cui ogni voce, che provenga da un insegnante, un genitore o uno studente, possa sentirsi accolta, rispettata e valorizzata. Solo così potremo restituire alla scuola il suo ruolo più profondo: essere un luogo di crescita condivisa, libera, consapevole e serena».

«Non è più tempo di attese o rinvii – concludono -. È il momento di riappropriarci, con responsabilità e determinazione, di ciò che abbiamo progressivamente perduto: fiducia, dialogo e senso di comunità. Solo così potremo restituire alla scuola il valore e la dignità che le spettano».

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