Michaela Anselmo: «A Rende serve una politica nuova, lontana da accordi sottobanco e logiche clientelari»
La candidata di GenerAzione lancia un messaggio chiaro: «Non basta parlare di esperienza. Servono competenze, onestà e rispetto delle regole»
Nel pieno della campagna elettorale, Michaela Anselmo, candidata con la lista GenerAzione – Giovanni Bilotti Sindaco, interviene nel dibattito pubblico con una riflessione sulla qualità della politica locale.
«Si parla tanto di ‘esperienza’ – afferma – ma quale esperienza ha portato Rende al rischio di dissesto? È quella di chi ha confuso il Comune con un affare personale, basato su logiche clientelari e accordi sottobanco. È il tempo di superare questo sistema». E ancora: «Noi crediamo in un’altra idea di politica. Un’idea in cui contano le capacità, la serietà, il lavoro concreto. Una politica fatta di persone che hanno dimostrato di saper fare, di sapersi mettere al servizio degli altri. Persone che non hanno interessi da difendere, ma proposte da costruire».
Anselmo evidenzia anche le derive dinastiche della politica, affidata spesso a chi non ha mai affrontato problemi reali o costruito qualcosa di concreto. «A Rende serve una nuova stagione fatta di competenza e di partecipazione vera. Servono persone autentiche, libere dai giochi di potere, pronte a portare le loro competenze e il loro impegno dentro le istituzioni. Servono amministratori che mettano la legge al centro, non come ostacolo, ma come garanzia per tutti. Che abbiano a cuore l’equità, la giustizia, e il rispetto delle regole».
Secondo la candidata, è tempo di rilanciare la fiducia nelle istituzioni attraverso trasparenza, legalità e impegno civico. «Guardateci bene. Noi di GenerAzione siamo insegnanti, professionisti, tecnici, volontari. Siamo persone che vivono nei quartieri, tra la gente. Non siamo spuntati fuori oggi per una candidatura: ci siamo sempre stati. Abbiamo ascoltato, lavorato, dato il nostro contributo concreto».
Anselmo poi conclude: «Vogliamo ripartire da una politica che non serve se stessa, ma serve i cittadini. Da una comunità che si riconosce nella legge, nel rispetto reciproco, nella voglia di ricostruire fiducia. Questa è l’unica esperienza che conta davvero».