venerdì,Aprile 25 2025

Doveva venire Baffone

Cosenza Calcio

Tra i nomi che circolavano dopo la sconfitta con il Benevento come possibili sostituti di Piero Braglia, quello di Bepi Pillon mi dava maggiori garanzie. Senza nulla togliere a Calori – tre anni fa, subentrando a Cosmi, guidò il Trapani in un girone di ritorno straordinario, anche se non sufficiente a conquistare la salvezza –

La tua ingratitudine

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La tua ingratitudine, la tua arroganza (…) ringrazia il cielo che sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro. Questo sono io. Venerdì sera al Festival di Sanremo, davanti a milioni di telespettatori, un discreto cantante indie (Bugo) e un talentuosissimo autore allo sbando da anni (Morgan) hanno regolato in diretta tv i

Come Calboni a Courmayeur

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Né esonero, né dimissioni. E un mercato incapace di risolvere i problemi della squadra. In estrema sintesi, mi bastano quattordici parole esatte per riassumere la settimana seguita alla sconfitta di Salerno. Parto dalla prima parte, quella che riguarda Piero Braglia. Resto convinto che sia stato un errore non procedere in una delle due direzioni. Per

Voltiamo pagina

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Il calcio alle volte sa essere beffardo. Sui titoli di coda di Salernitana-Cosenza ripensavo a otto mesi fa e all’1-2 dell’Arechi: forse la vittoria più bella dello scorso campionato. Una partita “senza pensieri”, per dirla alla Gomorra, con la salvezza in tasca e la soddisfazione sportiva di conquistare tre punti al novantesimo, con una prodezza di

Imparare a (smettere di) perdere

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Sabato scorso ero a Livorno e ho visto una squadra bellissima perdere una partita sfortunata. La squadra, ne ha parlato altrove su questo sito Antonio Clausi, è quella allenata dall’ex tecnico rossoblù Paolo Stringara nel carcere di massima sicurezza delle Sughere. Si chiama “Liberi dentro”. Hanno perso 2-1, immeritatamente. E tuttavia quello che mi ha

E’ il momento di essere impazienti

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Domenica pomeriggio, al fischio finale del Menti, ho ripreso in mano il libro che ho iniziato durante queste vacanze. L’autore, David Peace, è uno dei migliori scrittori viventi sul calcio. Chi conosce la materia, ricorderà Il maledetto United, dal quale fu tratto anche un gran film, sul naufragio di Brian Clough alla guida del Leeds. Io

Tutto può succedere

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«Quando il secondo anno non investi, la paghi sempre». Le parole di Luca Calamai mi risuonano nella testa da un’ora circa. Ho ritrovato il vicedirettore della Gazzetta dello Sport, come accade spesso il lunedì, per commentare in rassegna stampa le partite del campionato, e siamo finiti a parlare del Cosenza. Cosa che facciamo spesso, da

Il secondo (secondo me)

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Ci sono due facce che riassumono la partita del Cosenza a Perugia. La prima è quella di Capone, dopo il palo colpito sull’1-0 con un tocco sotto sull’uscita provvidenziale di Perina (troppo incerto, invece, sui due gol subiti). Dragomir dopo l’espulsione per il faccia a faccia con Machach, nei minuti di recupero, è la seconda.

Niente paura, Piero

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Quella contro lo Spezia potrebbe essere l’ultima partita di Piero Braglia sulla panchina del Cosenza. Lo so, i rumors provenienti dalla società dopo la sconfitta di Ascoli vanno in tutt’altra direzione. Ma la verità è un’altra – o, almeno, questa è la mia sensazione. Venerdì sera l’allenatore che ha riportato i rossoblù in serie B

Denis on my mind

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Il primo pensiero, mentre comincio a scrivere, non va a Trapani ma a Roseto Capo Spulico. Trent’anni fa il mondo intero celebrava la caduta del Muro di Berlino; a Cosenza invece per la mia generazione (io avevo sette anni) il 18 novembre 1989 arrivava la perdita dell’innocenza. La morte di Donato Bergamini fu la scomparsa