martedì,Ottobre 15 2024

Famo a capisse

Cosenza Calcio

Alla vigilia del derby con la Reggina, due linee di pensiero si fanno strada nella tifoseria. Quella del “questi siamo” e quella del “vergogna”. Contengono entrambe qualche verità, ma nessuna delle due ci porterà alla salvezza.

La mala educación

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Il medico del pronto soccorso guarda gli rx e sorride. Niente di rotto, per fortuna, dice, ma poi aggiunge che i legamenti della caviglia non stanno messi bene e forse è il caso che ti trovi un altro sport. Va precisato che quest’ultimo invito gli amici più stretti me lo rivolgono da quando avevo almeno dodici anni.

Elogio del montaggio (e di Julia Roberts)

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Ieri sera, per uno di quei collegamenti strani che avvengono nelle serate in famiglia, mi sono imbattuto due volte in Julia Roberts (che è sempre un bel vedere). La prima nei panni di Trilli in Hook, insieme ai miei figli, e poi subito dopo all’interno di una serie Netflix. Si intitola The movies that made us e racconta, da Dirty

Di lotta, di governo, di maturità

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I miei esami di maturità si sono svolti nell’estate del 2000. C’erano gli Europei di calcio e, pensate un po’, ricordo quasi con più piacere i gol di Wiltord e Trezeguet (tacci loro) che le tre prove scritte e l’orale. Mi capitarono infatti due commissari esterni, in evidente stato di frustrazione professionale, decisi a dimostrare

La sottile linea rossa

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E dunque la “provinciale ripescata” sale a quota 10 punti, dopo sei gare. Otto reti subite (cinque in una sola partita, quando non eravamo nemmeno un bozzolo di squadra) e sette messe a segno. Un bel filotto di quattro risultati utili consecutivi. Rubo due definizioni che hanno suscitato le ire di una parte del popolo

A rasa rasa

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Odio il Carnevale. O, meglio, lo odiavo. Da bambino mi sarò vestito tre volte in tutto: da Spaventapasseri (insieme a mia madre, che era entusiasta di quel costume), Pinocchio e Cavaliere di Malta. Mio padre, che odiava il Carnevale pure lui, si limitava a scattare le foto. A pensarci bene odiare non è il verbo adatto. Perché,

Ard(ec)ore

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Lo hanno notato in tanti, e dunque mi metterò disciplinatamente in fila, ma c’è stata una parola su tutte, tra quelle pronunciate da mister Zaffaroni alla vigilia della sfida col Vicenza, che mi aveva colpito. E quella parola era “ardore”: su tutto il tecnico lombardo si era detto disposto ad accettare imperfezioni da parte dei

Tutto su mia madre (e il mercato)

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Quando penso a mia madre, scomparsa ormai dodici anni fa, a volte mi accorgo che faccio fatica a ricordare che voce avesse. Dopo un po’ di tempo, con le persone che se ne vanno, succede. Dimentichi certi particolari del viso, l’odore che avevano. Tutte cose che la realtà ha il potere di riportarti indietro senza

L’eterogenesi dei fini

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Ricorderemo il calciomercato dell’estate 2021 come quello in cui il colpo lo fece una squadra di Promozione. Perché sì, è vero che nel giugno scorso il sindaco Borja Valero, a 36 anni e con quasi 300 presenze in A, aveva annunciato il ritiro, ma la verità è che le offerte per fargli cambiare idea (da

Fuori dai calcoli

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L’operaio si avvicina al microfono. Si vede che non è quello il suo lavoro. Che nel suo lavoro, nella formazione al suo lavoro, l’idea di trovarsi a parlare, un giorno, davanti a duemila persone di Piazza della Signoria non deve averlo mai sfiorato prima. Fatica persino a regolare l’asta alla sua altezza, mentre una bambina,