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Nella sfida che si consumerà alle urne il 12 giugno, lui – afferma – rappresenta il rinnovamento. Un nuovo progetto e un nuovo modo di intendere la politica contro un «ciclo» che definisce «esaurito». A Lungro, Carmine Ferraro contende la poltrona di sindaco a Elisabetta Santoianni. A supportarlo una lista che, nelle intenzioni di chi l’ha concepita, ha un nome che rappresenta la sintesi del programma: “Rinascita”.
Perché ha sentito la necessità di scendere in campo in prima persona?
«Ho deciso di scendere in campo perché insieme al nostro gruppo vogliamo far rinascere Lungro, una rinascita non solo amministrativa ma anche nei modi e nei metodi, per un riscatto del nostro paese che da tempo vive di difficoltà e criticità diffuse».
Rispetto all’amministrazione precedente si pone in un’ottica di continuità – anche solo in parte – o riparte da zero?
«La nostra è una compagine che vuole ripartire da zero attraverso una progettualità condivisa con i cittadini distaccandoci dalla solita politica locale. Inoltre crediamo che il ciclo Santoianni, dopo 15 anni di governo, sia ormai esaurito e che la candidatura a sindaco della figlia insieme a sei candidati consiglieri su nove già candidati alle scorse amministrative non dia alcun segno di rinnovamento».
Quali sono i punti principali del suo programma e le prime cose su cui intende mettersi all’opera se dovesse essere eletto sindaco?
«Il programma tocca quasi tutte le tematiche del nostro territorio con un occhio di riguardo alla quotidianità e all’interfaccia del cittadino con l’amministrazione comunale con la volontà di elevare il profilo culturale locale. Abbiamo in mente una nuova visione della forestazione e dell’agricoltura, una politica sociale e sanitaria più vicina al cittadino, il rilancio del turismo e degli sport montani a cominciare dall’estate attraverso manifestazioni ed eventi, il miglioramento del servizio idrico e della raccolta differenziata oltre a diverse azioni per ottenere e utilizzare al meglio i fondi dei bandi Pnrr. Ci sono inoltre alcuni punti del programma che riguardano la revisione di servizi e progetti già attivati dalla scorsa amministrazione che potrebbero però essere gestiti attraverso metodi più partecipativi da parte della popolazione».
Dovendo dire ai suoi concittadini, in breve, perché dovrebbero votare lei piuttosto che il suo avversario, cosa dice?
«Il nostro è un progetto nuovo che nasce da un’assemblea di cittadini liberi, che esporta un metodo nuovo fatto di scelte condivise, di una nuova progettualità e che vuole riavvicinare la popolazione alla politica e alle decisioni amministrative attraverso qualcosa che nel nostro paese manca. Il nostro gruppo è composto da un mix generazionale, da candidati ricchi di entusiasmo e proposte e da chi, nonostante le difficoltà del lavoro, vive e conosce il paese dando la piena disponibilità per un rinnovamento della partecipazione civica e un cambio di passo del territorio».