Sondaggio: i tifosi sono infuriati e adesso vogliono vedere i conti

L’89,1% dei sostenitori rossoblù punta il dito contro Guarascio e Quaglio e chiede che venga fatta luce su ogni aspetto. Intanto i sostenitori vedono un futuro nerissimo.

L’ad Quaglio e il responsabile del vivaio Candelieri (foto mannarino)

Le dimissioni che Stefano Fiore presenterà lunedì alla proprietà del Cosenza Calcio hanno gettato nel panico la fetta di tifoseria, quella più consistente di tutte, che sperava in un esito diverso della faccenda. L’appeal di Guarascio e Quaglio non solo è ai minimi storici, ma in pochi hanno ancora fiducia nel presidente e nel suo amministratore delegato. L’89,1% dei sostenitori rossoblù vuole vederci chiaro e chiede senza mezzi ai due gestori unici della società di mostrare i conti del club. Sul nostor profilo Facebook un tifoso dipinge alla perfezione il momento attuale: “Questa è una società che parla di trasparenza e deve soldi a tutti, non fanno consigli d’amministrazione e quindi non modificano bilanci. Sopratutto non permetteno a nessuno di inserirsi in società, queste persone non hanno capito che in serie D si spendono solo soldi, se vuoi rendere produttiva una società devi salire di categoria, questo sarà purtroppo l’ennesimo anno di rimpianti dove il campionato lo potevi vincere ma non hai fatto il salto di qualità quando ne hai avuto la possibilità“. Diverso il pensiero di un altro supporter dei Lupi: “I conti della società dovrebbero rimanere dove sono perché a tutta la tifoseria non interessa l’ammontare del debito ( interessa solo ai gufi) ma (almeno per quanto mi riguarda) le prestazioni della squadra…. è anche vero però che senza una società forte non si va da nessuna parte…. quindi bisognerebbe si fare chiarezza però allo stesso modo far fare alla società quel che ritiene giusto… anche perché (se non mi sbaglio) nell’ultimo comunicato vi è scritto che rispetteranno gli accordi presi la scorsa estate… perché se i patti non venissero rispettati oltre che a pagare tutto se la dovranno vedere con una città intera affamata ora più che mai di calcio, che li sta invitando a smarcarsi già da parecchio tempo…“. (co. ch.)

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