Braglia: «Seguire l’esempio di Pascali. I playoff? Ce la giocheremo»

Il tecnico contro il Siracusa andrà all’assalto del quarto posto: «Abbiamo trovato personalità nello stare in campo, sono contento ma non vorrei che ad un certo punto ci sentissimo bravi. In tal caso la randellata sarebbe dietro l’angolo».

Piero Braglia inizia la conferenza stampa parlando degli avversari.Il tecnico del Cosenza è consapevole che è la prima domenica in cui darà l’assalto al quarto posto, ma non si fida degli avversari. «Gli aretusei sono molto bravi a ribaltare azione, hanno gente veloce come Catania e una punta come Scardina. A loro piace giocare a calcio, sono pericolosi». Taglia corto.

L’argomento successivo è chi amaramente il mercato, concluso qualche giorno fa a margine di un mese molto intenso. «Camigliano probabilmente giocherà già domani – spiega Braglia – Perez può dare molto di più, è alla ricerca della migliore condizione perché non ha giocato tantissimo e, quando uno non gioca tantissimo ed ha la sua stazza, fa un po’ fatica. Gli altri tre? Okereke è un ragazzo che deve capire che il calcio è un lavoro oltre che un divertimento». In attaco c’è l’imbarazzo della scelta. «Tutino è uno che c’ha i colpi – dice – se sale di livello e capisce alcune cose può salire di categoria. Vedremo Baclet con Perez tra un po’: sono due che si sacrificano e già in allenamento inizio a provarli insieme. Allain è un calciatore importante e mi piace molto».

Riavvolgendo il nastro, un girone fa la situazione era critica. «Non pensavo che potessimo tornare a lottare per il quarto posto, pensavo alla salvezza – ammette Braglia – Abbiamo trovato personalità nello stare in campo, sono contento ma non vorrei che ad un certo punto ci sentissimo bravi. In tal caso la randellata sarebbe dietro l’angolo. L’esempio da seguire è Pascali, che dà sempre il 100%. Abbiamo sofferto abbastanza in passato, mi auguro che si tenga botta fino alla fine».

Braglia non lo dice espressamente, ma la testa vola già alla post-season. «Se arriveremo ai playoff, ce la giocheremo, ma vorrei che la gente riempisse lo stadio e ci desse una mano. Squadra, giornalisti e tifosi siamo tutti al 33%: abbiamo il dovere di trovare unità di intenti e provarci».

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