Accusata dai fratelli di aver approfittato del padre demente: ecco la storia

Una donna è stata denunciata dai suoi fratelli per circonvenzione d’incapace. Una storia familiare con risvolti giudiziari che in un primo momento la procura di Cosenza aveva archiviato per infondatezza di reato. 

Tutto nasce da alcuni prelievi bancari effettuati sul conto del padre che a dire dei fratelli della donna sotto indagine, sarebbero stati fatti senza che la vittima fosse consapevole di ciò. Una somma complessiva che si aggira intorno ai 100mila euro. Soldi che la donna avrebbe ottenuto illecitamente nel giro di un mese e mezzo. Precisamente dal 1 febbraio 2016 al 16 marzo dello stesso anno.

La procura di Cosenza infatti ritiene che la donna abbia approfittato dello stato di infermità e deficienza psichica del padre, inducendolo ad effettuare queste disposizione di tipo patrimoniale in favore della figlia, A. L. T., che ha scelto di farsi giudicare col rito abbreviato.

La richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Cosenza era stata impugnata dalla parte civile, rappresentata dall’avvocato Salvatore Lanciano, che all’esito dell’udienza camerale aveva chiesto al gip Branda di disporre nuove indagini a seguito di investigazione difensive depositate dai querelanti. Nuove indagini, quindi, che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio in udienza preliminare. L’imputata, difesa dall’avvocato Emilia Francesca Aceto, attende l’udienza del 17 dicembre prossimo per conoscere il suo destino processuale. (a. a.)

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