Primavera, che personalità il Cosenza. Ma l’Inter è più forte (2-0)

Il Cosenza di De Angelis incassa due gol su calcio piazzato, poi sbaglia un rigore con Mascari. Applausi per la Primavera rossoblù.

La vittoria arride ai nerazzurri, ma il Cosenza esce non con eccessivo demerito. Due goal eccezionali danno la vittoria alla squadra milanese. Tuttavia, i calciatori in erba di De Angelis mettono in mostra una grande personalità giocando a calcio per tutti i 90 minuti, recupero incluso. L’Inter ha usufruito non tanto della disparità tecnica (ampiamente ridotta in campo), ma della caparbietà di approfittare degli episodi decisivi. Mascari per due volte sfiora il goal (una volta di testa e l’altra su rigore), ma in porta l’Inter ha un piccolo talento di nome Dekic che chiude la saracinesca non permettendo agli ospiti neanche la realizzazione del goal bandiera. Nel Cosenza il migliore è stato Salines, monumento in difesa dove ha chiuso ogni spazio agli attaccanti del biscione. Da questa partita sicuramente i Lupacchiotti torneranno rincuorati dalla validità dei propri mezzi e del lavoro svolto dallo staff di De Angelis. Non conta tanto il risultato, ma l’opportunità di aver varcaro palcoscenici blasonatissimi non facendo la semplice comparsata da sprovveduti. L’Inter accede alle semifinali della Coppa Italia Primavera dove si scontrerà con una tra Fiorentina e Juventus.

Rossoblù che personalità

Il Cosenza gioca e regge il campo per 24 minuti. I ragazzi di Stefano De Angelis mostrano una notevole personalità e rispetto ai dirimpettai, arrivano prima sui palloni approfittando della lenta manovra della truppa meneghina allenata da Armando Madonna. I rossoblù tengono un baricentro alto, manovrando senza timori reverenziali. Salines, con qualche imprecisione, fa un bel figurone (di classe la deviazione di tacco al 18esimo), mentre la gara si dimostra molto fisica con scontri ed interventi prevalentemente nella zona di centrocampo. In positivo Sueva (suo il primo tiro, seppur debole e parato da Dekic), Santangelo, Gagliardi, Sernia e Mascari. Il terreno di gioco non aiuta per nulla, essendo in condizioni deprecabili. Lo sa bene Mulattieri che, prima della pausa, rischia di farsi male seriamente (appoggio erroneo del piede e movimento anomalo del ginocchio, alla fine nulla di grave). In attacco, per il momento, non viene concretizzato alcuna azione. D’altronde fa buona guardia la difesa di Madonna. I nerazzurri sfiorano il goal al 20′ (botta di Adorante, palla alta di poco). E’ il preludio.

Ecco l’Inter

Il primo goal (colpo in rovesciata di Merola, servito da Pompetti e Adorante) fa cedere di aggressività la Primavera cosentina. La squadra “ambrosiana” entra mentalmente in partita. Al 34′ Mulattieri guadagna un prezioso calcio d’angolo. Dalla battuta, Pompetti pesca da solo Grassini che di piatto insacca alle spalle di Quintiero. Volèe impeccabile. I padroni di casa siglano pure il 3 a 0, ma per Gualtieri Mulattieri era in posizione di off side. Al termine del primo tempo, Dekic non concede al Cosenza di accorciare le distanze: Mascari viene imbeccato da un compagno proprio davanti al portiere interista, che riesce a respingere il colpo di testa nonostante questo fosse davvero ravvicinato.

Dekic insuperabile

Ad inizio ripresa il Cosenza ha la possibilità di accorciare,ma Dekic non difende i pali di questa squadra se non fosse un calciatore promettente. Roric affossa al 9′ Mascari in area di rigore, Gualtieri fischia e indica il dischetto. Mascari calcia malissimo e Dekic, in tuffo basso, blocca il pallone. Terzo rigore parato consecutivamente, numeri impressionanti per il talentino nerazzurro. Dopo un minuto, Merola salta Quintiero, ma Salines, salva sulla linea di porta. Dal corner Ntube incorna, ma l’estremo difensore calabrese blocca con le mani. Al 14′ Salines salva ancora su Merola. De Angelis dalla panchina dice ai suoi di non mollare la presa sul match. Il romano inserisce allora Nicoletti passando ad una sorta di 4-2-4, dove Mascari e il neo entrato formano la coppia di attaccanti centrali, con ai lati Sueva e Licciardello. Scelte che non sortiscono gli effetti sperati. Anzi, è l’Inter a sfiorare il goal. Al 39′ Gavioli manda clamorosamente alto. (Giulio Cava)

Il tabellino di Inter-Cosenza

INTER (4-3-3): Dekic; Grassini, Nolan, Ntube, Colombini; Burgio, Pompetti (46′ st Demirovic), 8 Roric (41′ st Giannelli); Merola (20′ st Gavioli), Adorante (13′ st Salcedo), Mulattieri (46′ st Persyn). A disp.: Pozzer, Stankovic, Zappa, Pirola, Serpe, Schirò, Esposito. All.: Madonna
COSENZA (4-3-3): Quintiero; Santangelo, Gagliardi,  Paglia (20′ st 13 Nicoletti),  Moretti,  Salines,  Caiazzo, Sernia, Mascari, Sueva (41′ st Militano), Licciardello (41′ st Peguiron). A disp: Sordini, Di Salvo, Tripoli, Cardomone, Misuri, Giorgiò, Ferrigno, Guidoni, Antoniotti. All.: De Angelis
ARBITRO: Gualtieri di Asti
MARCATORI: 24′ pt Merola, 34′ pt Grassini (I)
NOTE: Campo in pessime condizioni di gioco. Presenti sugli spalti uno sparuto numero di sostenitori cosentini. Ammoniti: Persyn (I), Caiazzo (C). Angoli: 7-4 per l’Inter. Recuperi: 1′ pt  – 4’st.

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