Cosenza ubriaca di rossoblù. Tutino-gol e super Perina stendono il Carpi

Una rete di Tutino (dopo un palo di Baez) manda il Cosenza in orbita. Secondo tempo di marca Carpi, ma i Lupi sognano.

Urlate a più non posso il nome di Perina. Grazie alla sua miracolosa parata al rigore battuto da Marsura il Cosenza allunga in classifica a 33 punti, meno uno dalla Salernitana vincente in casa contro la Cremonese. Doveva essere così. Doveva essere per quel capo valorò di Gennaro Tutino. Conduzione, finta, contro finta e palla nell’angolino. Realizzazione di militesca fattura. Quando la nottata era imminente per il Carpi, il branco ha aggredito e annichilito l’ultimo disperato tentativo del Carpi di strappare un punto. Una condivisione della “selvaggina” che avrebbe reso troppo scarno il pasto dei Lupi. Perina ha impedito rimorsi, la squadra ha potuto sospirare.

Le scelte dei due allenatori

Assente Dermaku, Braglia riformula il Cosenza sulla coordinate del 4-3-3. Bittante e D’Orazio partono ai lati di Capela e Legittimo, oggi con la fascia da capitano. In attacco ritorna Tutino nel tridente insieme a Baez e Litteri. Castori, totem biancorosso, posiziona Arrighini in avanti con a rimorchio Marsura.

Lampo Baez, palo

Le due squadre hanno un attacco guardingo alla partita. L’equilibrio, o meglio, l’incertezza viene rotta al 10’ con un palo di Baez. Il pallone colpisce la parte interna del legno terminando nuovamente in campo. Castori è venuto a Cosenza con l’obiettivo di dissipare gli ingranaggi rossoblù, in modo tale da aggredire con gli esterni. Arrighini è il terminale offensivo, ma il suo compito è quello di aprire la retroguardia silana. Ecco spiegato la scarsissima produzione di reti, solo 2 volte. I padroni di casa vincono i duelli, ma i reparti rossoblù non accorrono in massa quando Bittante e D’Orazio hanno il pallone del cross. I silani sbagliano troppi passaggi. A Baez risponde Sabbione, tiro al volo alto sulla porta (19’). I tamburi rossoblù danno notizia della carica. 23’, Tutino riscalda i guantoni di Piscitelli con una semirovesciata.

Tutino in stile Milito

Il dettaglio mancante era la mira. Perfezionata questa, al 28’ Palmiero lancia Tutino. Il napoletano conduce e si abbassa in area avversaria, lascia sul posto Poli e insacca Piscitelli all’angolino basso. Una rete molto simile alla seconda marcatura realizzata da Diego Milito, nella finale di Champions League Bayern Monaco-Inter del 22 maggio 2010. Sfiorato il raddoppio con Sciaudone (35’), i Lupi si appisolano e al 40’ Arrighini, da solo davanti a Perina, taglia gratuitamente la barba al palo.  Non finiscono i guai per l’infermeria rossoblù. Al 17’ si stira Bittante e Braglia manda in campo. Izco.

Il Carpi si sveglia, ma il pesce è stato pescato

Nel secondo tempo viene fuori di più il Carpi, dopo la torbida presentazione dell’avvio. Al 2’ Baez lancia al tiro Sciaudone, ma Piscitelli lo butta in corner. Passano 4 giri di lancette, Vitale appoggia per la botta di Marsura, ma il tiro termino di pochissimo alto. Tuttavia, il momento più critico è al 22’. Perina sventa con una grande parata la testata di Piscitella. Il Cosenza ha un vistoso calo mentale diroccandosi troppo a ridosso della propria trequarti. Il Carpi prende campo facendo salire lungo la spina dorsale degli spettatori locali. La situazione non migliora neanche dopo una spaccata aerea di Maniero (respinta Piscitelli), perché Arrighini al 40’ sfugge a Legittimo il quale riesce a sporcagli il cross consegnando il pallone tra le mani di Perina.

Santo Perina di Andria

E di nuovo decisivo Pietro Perina. Nel finale di partita Sciaudone devia con la mano un cross emiliano e l’arbitro assegna il rigore. Marsura batte malissimo e Perina blocca tutto a terra.  (Giulio Cava)

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