Melicchio (M5S): «Tornano i vitalizi per gli attuali consiglieri calabresi»

«La legge favorisce loro stessi e i propri portafogli, introducendo di nuovo i vitalizi, che adesso chiamano indennità differita».

Il deputato calabrese del M5S Alessandro Melicchio attacca i consiglieri regionali della Calabria sulla proposta di legge 436/10^ approvata ieri. «E’ veramente uno scandalo pensare che un banale cambio di nome possa servire per prendere in giro i cittadini calabresi. Il Movimento 5 Stelle e il Governo Conte hanno imposto alle regioni di ridurre l’importo del vitalizio agli ex consiglieri, pena la decurtazione dei fondi di trasferimento statale».

«I consiglieri regionali calabresi, all’unanimità, mai mancata quando devono votare qualche privilegio per se stessi, hanno avuto la geniale pensata di utilizzare i soldi risparmiati da questo taglio per assicurarsi, con i soldi dei calabresi, una bella pensione dopo appena 5 anni di, non certo duro, lavoro in politica» scrive Melicchio.

Presa in giro

E’ un fiume in piena il parlamentare pentastellato Alessandro Melicchio, che precisa: «Quello che non sopporto è la presa per i fondelli. Giudiceandrea e compagnia cantante hanno anche il coraggio di venirci a dire che, poverini, si decurteranno lo stipendio per pagarsi questo nuovo vitalizio, ma la verità è che la quota a carico dei consiglieri è solo l’8,80% mentre ben il 24,2% dei loro contributi devono versarli tutti i cittadini calabresi, per non parlare del fatto che si sono introdotti anche il trattamento di fine mandato, altri soldi aggiuntivi che entreranno nelle loro tasche».

Melicchio conclude con un’invocazione: «E’ assolutamente necessario mandare a casa tutta questa classe politica regionale, la peggiore di sempre per la nostra regione. E davvero sembrava impossibile far peggio delle legislature precedenti. Quella del governatore Oliverio è una maggioranza dissolta e senza numeri, che ritrova forza insieme a tutti gli altri partiti solo quando si tratta dei loro affari e delle loro prebende, mentre un’intera regione cade sempre più nello sprofondo».

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