M5S in rivolta, deputati calabresi contro Luigi Di Maio

M5S in rivolta dopo la decisione di delegare alla piattaforma Rousseau la presenza o meno della lista grillina alle prossime elezioni regionali in Calabria, che si svolgeranno il prossimo 26 gennaio 2020. Il coordinatore regionale, Paolo Parentela, deputato calabrese, si è dimesso stamane, reputando la scelta del capo politico Luigi Di Maio come una decisione «incomprensibile». Ma anche gli altri portavoce deputati calabresi sono in stato di agitazione: da Massimo Misiti a Dalila Nesci. Tutti pronti, in caso negativo del voto, a prendere forti posizioni contro Luigi Di Maio e soprattutto Nicola Morra, senatore e presidente della commissione parlamentare antimafia, che in tempi non sospetti aveva paventato l’ipotesi di non presentare la lista del M5S in Calabria. Intanto il voto sulla piattaforma Rousseau è iniziato e si chiuderà alle ore 20. Dopodiché sapremo cosa ne sarà del M5S in Calabria. Ma è scontato che prevalga il no.

M5S in rivolta, la posizione di Anna Laura Orrico

«La Calabria ha bisogno di avere un rappresentante del Movimento 5 stelle all’interno del Consiglio regionale, così come avrebbe bisogno di avere un presidente e una giunta regionale a 5 stelle, capaci di possedere una visione e avviare un concreto percorso di rinascita per quella che è da sempre considerata la Cenerentola d’Italia» scrive Anna Laura Orrico, Sottosegretario 5 Stelle ai beni culturali e unica rappresentante calabrese nel governo. «Se dicessi di essere d’accordo con la decisione presa dal capo politico – e da chi oggi ricopre ruoli nel gruppo dirigente all’interno del Movimento – di ricorrere alla votazione su Rousseau per decidere del destino di due regioni profondamente diverse, mentirei», aggiunge.

«Sappiamo tutti – continua Anna Laura Orrico – quanto sia difficile una campagna elettorale in Calabria dove il voto segue per lo più logiche clientelari e pericolose. Questo però non deve scoraggiare chi crede che le cose possano cambiare, chi vuole proporre un’alternativa in modo da poter dire: ho fatto la mia parte, non ho votato per il meno peggio (come spesso accade alle nostre latitudini), ho votato, anzi, per il meglio che avessi a disposizione; ho votato secondo coscienza, pensando al mio futuro e al bene comune della mia terra. Come potremmo spiegare a chi ha voglia di partecipazione, a chi è pronto a mettersi in gioco per dare alla Calabria una prospettiva diversa, che non lo può fare, non con il Movimento? Questa è la chance che vorrei dessimo ai calabresi perché, nonostante qualche errore, il Movimento continua ad essere la forza politica che, più di ogni altra, è in grado di intercettare le energie positive che desiderano mettersi al servizio del bene comune lasciando all’angolo i soliti maneggioni e i dinosauri della malapolitica».

«Per l’Umbria non ho votato su Rousseau»

«Mi sono candidata per servire la mia regione e il mio Paese. Ogni mattina, quando poso i piedi per terra, avverto il peso della forza di gravità che quasi mi schiaccia perché sulle mie spalle porto enormi responsabilità: svolgere il mio lavoro al massimo delle mie potenzialità, essere corretta, lottare per i diritti di chi non ha voce, riportare la mia regione a essere riconsiderata con positività e dignità. Con questa stessa responsabilità, adesso che ricopro un incarico di governo, voglio affermare che la Calabria merita di presentare una lista 5 stelle, merita di scegliere autonomamente il proprio destino. Non ho votato quando su Rousseau si decideva se realizzare o meno il patto civico in Umbria, non ritenevo giusto che a decidere per gli umbri fossi io che non vivo quel territorio. Oggi, invece, voterò su Rousseau – conclude Orrico – per riaffermare il mio sacrosanto diritto da cittadina e calabrese di lottare fino in fondo per liberare dalle catene la mia regione».

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