Negli ultimi due giorni i contagi sono aumentati del 50%. La buona notizia, però, è che la maggior parte dei 1577 casi di coronavirus non preoccupa la comunità scientifica e sanitaria. Oggi, quindi, nuovo bollettino della Protezione civile sull’emergenza in Italia. Ma in serata è arrivata la firma del Governo al nuovo DPCM.
Sono 1694 le persone che hanno contratto il virus in 14 Regioni e in una Provincia autonoma, di cui 1577 positivi, 34 deceduti e 83 guariti.
Tra i 1577 positivi:
I casi accertati di Coronavirus nelle Regioni:
Sospensione delle attività scolastiche fino all’8 marzo nelle regioni “cluster”. Con il decreto in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, a Savona e Pesaro-Urbino, il Governo ha deciso di introdurre la regola “droplet“, cercando di garantire un metro di distanza tra le persone l’una dall’altra in tutti i bar, ristoranti, pub, negozi, musei e chiese. L’apertura di locali pubblici deve essere regolamentata sulla base del flusso di clienti che non dovranno assembrarsi nel locale.
Nessuno, inoltre, potrà fare ricorso in merito alle decisioni adottate dal Governo di Giuseppe Conte. Inefficaci tutte le ordinanze dei sindaci in materia di Coronavirus in contrasto con le misure prese dal governo. Nelle regioni “cluster” gli eventi sportivi di ogni ordine e disciplina, come ad esempio alcuni match della serie A di calcio, saranno sospesi fino all’8 marzo. Consentite però le sfide a porte chiuse, perché i tifosi residenti nelle stesse regioni e province non potranno andare in trasferta.
Il Friuli Venezia Giulia ha prorogato la sospensione delle attività scolastiche per un’altra settimana sette giorni con un’ordinanza del governatore, Massimiliano Fedriga. Palestre, centri sportivi, piscine, centri culturali e ricreativi chiusi solo in Lombardia e nella provincia di Piacenza mentre almeno fino al prossimo week end, nelle province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona i negozi all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione dei punti vendita di generi alimentari e farmacie, dovranno rimanere chiusi. Ancora isolate, infine, le “zone rosse”.