Corigliano-Rossano, Acri, Montalto e San Giovanni in Fiore: no dei sindaci all’ordinanza di Santelli

E’ una vera e propria fronda quella dei sindaci della provincia di Cosenza che urlano tutta la loro contrarietà all’ordinanza della Regione Calabria. Ad aprire il fronte è stato il primo cittadino di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, che ha cestinato l’ordinanza di Jole Santelli. Unico, finora, ad applaudire è stato Mario Occhiuto a Cosenza. Silenzio per il momento a Rende con Manna guardingo. In provincia, però, fioccano i no.

I sindaci contro la Santelli

A cavallo della mezzanotte i profili social dei sindaci hanno iniziato a produrre documenti importanti. Tutti in un’unica direzione: quella del no a Jole Santelli alla sua ordinanza. Proprio mentre la governatrice si affrettava a ribadire la validità di quanto comunicato smentendo fake-news alquanto sempliciotte da prendere per vere. Facendo la conta, a Corigliano-Rossano, Acri, Montalto, Luzzi e San Giovanni in Fiore resterà in vigore il DPCM del 26 aprile. Quello del premier Giuseppe Conte, insomma.

Caracciolo a Montalto Uffugo e Federico a Luzzi

Pietro Caracciolo ha sbarrato subito la strada. «Volevo avvisare tutti i cittadini di Montalto Uffugo che, sul territorio comunale, fino a nuove ed ulteriori comunicazioni, sono valide le disposizioni del Governo nazionale. Queste regolano le aperture delle attività commerciali. Pertanto, non si intende ancora concessa facoltà di poter aprire bar e ristornati, seppur all’aperto e seppur nel rispetto delle norme anti covid19». A Luzzi, Umberto Federico (tramite “Verso Il Futuro”) va giù pesante. «Siamo sconvolti e arrabbiati per l’ordinanza regionale appena emanata della Santelli che mette in pericolo tutti i sacrifici fatti sinora dai luzzesi. Il sindaco e l’amministrazione si atterranno rigorosamente al DPCM 26 aprile. Noi non mettiamo in pericolo i nostri cittadini. Domani emetteremo un’ordinanza che rispetti le norme varate dal governo».

Capalbo ad Acri e Belcastro a San Giovanni in Fiore

La nuova ordinanza Coronavirus Fase-2, firmata dalla Presidente di Regione Calabria Jole Santelli, è inaccettabile». Lo scrive Pino Capalbo, sindaco di Acri, che si porta dall’altra parte. «Le nuove misure in essa previste sono in netto contrasto con quanto previsto dall’ultimo DPCM emanato dal Governo. L’Amministrazione Comunale di Acri non intende attuare quanto l’ordinanza recita. Perciò sul territorio acrese valgono le misure dettate dal DPCM. I sacrifici fatti finora da noi tutti, nonché quelli dei nostri concittadini che con responsabilità sono rimasti confinati altrove, non devono risultare vane». A San Giovanni in Fiore così Giuseppe Belcastro: «Domani emetterò un’ordinanza nel rispetto delle norme emanate dal Governo. La mia città non la metto in pericolo, ragioneremo seriamente su come riaprire».

Stasi a Corigliano-Rossano

Anche a Corigliano-Rossano il sindaco Flavio Stasi decide di non recepire l’ordinanza di Jole Santelli. «Cari cittadini – ha scritto su Facebook – senza nessun tono esasperato che in questo momento non serve, informo l’intera comunità, con particolare riferimento alle attività commerciali interessate, che restano in vigore le ordinanze sindacali in materia di contenimento del contagio. Sono quindi consentite sul territorio di Corigliano-Rossano esclusivamente le attività elencare nell’allegato 1 dell’ordinanza sindacale n° 65 del 28.04.2020. Stiamo valutando, se necessario, l’emissione di una ulteriore ordinanza che ribadisca ulteriormente il medesimo dispositivo. Capisco la sincera volontà di alcune attività, in grave difficoltà, di aprire e mi spiace, ma questo non è il momento di fare confusione. Il ritorno alla quotidianità deve essere ponderato».

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