Si ripartirà, così pare, sebbene serva aspettare il 28 maggio per l’ok definitivo del ministro Vincenzo Spadafora. E’ stato sancito ieri dal Consiglio Federale della Figc. Gli unici campionati sospesi sono quelli dilettantistici, ma dalla Serie A alla Serie C i tornei dovrebbero ricominciare. Al via la sanificazione delle strutture, dunque, al via lo studio dei protocolli, ma c’è un altro problema che bisogna trattare: quello della scadenza dei contratti.
Gran parte delle formazioni del campionato cadetto vivono con attesa questi momenti ed aspettano una proroga. Le loro rose sono state completate con elementi ingaggiati a titolo temporaneo e il Cosenza ne è l’emblema. Dei 25 giocatori facenti parte dell’organico a pieno titolo, ben 17 hanno accordi fino al 30 giugno 2020. Questo indipendentemente che si tratti di prestiti o naturale scadenza dei contratti. Gli unici 8 che possono vantare un accordo a lungo termine sono Saracco, Idda, Bruccini, Sciaudone, Legittimo, Schiavi, Carretta (scad. 2021)e Báez (scad. 2022). Tutti gli altri, da Perina a Corsi, da Capela a D’Orazio passando per Rivière, termineranno sulla il loro rapporto lavorativo col Cosenza alla fine del prossimo giugno. Stesso discorso per i prestiti: Pierini, Broh, Macahach, Lazaar, Casasola ma soprattutto Asencio sarebbero dovuti alle rispettive società di appartenenza il 1° luglio.
Se soltanto un mese fa il capo dell’ufficio legale della Fifa affermava che non ci sarebbero stati strappi al regolamento, non sarà così. E’ evidente a tutti che non sarà così. Se si dovesse tornare in campo, è probabile che varranno gli accordi in essere come se la deadline del 30 slittasse ora dopo ora. Gara dopo gara. Si vivranno settimane particolari perché alcuni calciatori giocheranno con la testa già altrove. Sono gli effetti collaterali del Covid-19 sul mondo del calcio. Effetti banali in confronto al pericolo che viene corso da punto di vista della salute…