Calabria Film Commission, Citrigno: non ho rimpianti, guardo al futuro

Giuseppe Citrigno è stato eletto, all’unanimità, presidente della Sezione Cinema Spettacolo ed Intrattenimento di Unindustria Calabria. “Abbiamo cercato di unire tutte le anime dello spettacolo, dalla musica al cinema alla danza per sostenere tutta la filiera dello spettacolo in Calabria” ha detto l’imprenditore dopo la nomina “credo che solo sedendoci tutti intorno a un tavolo possiamo far ripartire un settore che è ancora al palo: le sale stanno lentamente riaprendo, ma gli spettacoli live al 90% sono ancora congelati. Avanzeremo proposte alle istituzioni e speriamo di avere risposte concrete”.

Un incarico per Citrigno, presidente della sezione Anec Calabria e già membro della Commissione cinema alla direzione generale del cinema del MibAct, che arriva alla scadenza di un altro mandato, quello di presidente della Calabria Film Commission. Le sorti della Fondazione, non solo da un punto di vista di guida ma anche di organizzazione (circolano rumors su un possibile inglobamento dell’ente all’interno di un centro di comunicazione regionale con un’impronta prettamente televisiva e giornalistica) sono ancora sospese.

Voci ormai danno per certa un’inversione di rotta ai vertici della Calabria Film Commission, le dispiace lasciare?

“Mi preoccupa questa incertezza perchè arriva in un momento molto delicato per un settore che deve raccogliere le forze e ripartire più unito di prima”.

Avrebbe preferito una riconferma? C’è stato un momento in cui tutto sembrava portare in questa direzione. Poi le cose sono cambiate, pare.

“Quello che mi sta a cuore è che il lavoro che abbiamo fatto, col mio staff, in questi tre anni e mezzo non venga buttato via. Ho preso in mano una Fondazione che era sull’orlo del collasso, anche finanziario, e ora la lascio in salute. Possiamo essere orgogliosi di aver portato la Calabria sul podio di premi importanti, di aver realizzato il sogno di farla diventare set di produzioni anche internazionali e anche di aver dato lavoro a tante maestranze e talenti locali. Il nostro territorio ha avuto un ritorno economico di rilievo, cinque volte tanto l’investimento fatto. Posso ritenermi soddisfatto. Certo, mi sarebbe piaciuto continuare per finire il lavoro ma le cose vanno così”.

Teme per il futuro della Fondazione?

“Io parlo del mio operato, il futuro non lo conosco. Posso dire solo che abbiamo seminato, credo bene. Ad oggi sono arrivate 95 domande per l’accesso ai contributi per la realizzazione di film, documentari, web serie, corti; ci sono bandi per la formazione già pronti, contatti con produzioni importanti, e l’incertezza non giova, si rischia di perdere credibilità. Al momento quello che mi preoccupa è questo”.

Cosa sente di dire a chi le succederà?

“Io mi auguro solo che il settore continui a crescere, a guadagnare terreno e che chi verrà dopo di me, sia affiancato da uno staff professionale e qualificato come quello con cui ho lavorato. Spero anche che si dia sempre maggiore spazio ai nostri autori, attori, registi, che hanno bisogno di sostegno. Qualcuno di loro, ha già girato il suo primo film grazie anche a noi, altri ancora sperimentano su corti e documentari. C’è tanto ancora da fare in questa direzione, ma come dicevo prima, questo è il futuro e chi lo sa cosa riserva”.

E la CFC è ormai il passato per lei?

“Tecnicamente sono ancora presidente per altri 45 giorni, un interim dato per svolgere l’ordinario. A meno che non venga nominato il nuovo presidente, in quel caso mi farò da parte subito per concentrarmi su nuovi progetti. Come si dice: domani è un altro giorno”.

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