M5S: «’NDRANGHETA PROBLEMA NAZIONALE, LO STATO C’È MA SERVE ANCHE RISCOSSA CIVILE»

«L’ennesima inchiesta guidata da Nicola Gratteri contro la ’ndrangheta, denominata “Basso profilo”, desta scalpore e preoccupazione, restituendo un quadro allarmante nel quale lo scorrere della vita sociale è inquinato da tentacolari infiltrazioni mafiose». Lo affermano in una nota i parlamentari del M5S Anna Laura Orrico, Laura Ferrara, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Massimo Misiti, Giuseppe Fabio Auddino, Riccardo Tucci e Paolo Parentela.

«Un’operazione – prosegue la nota dei pentastellati – che coinvolge imprenditori, politici, società civile e che riguarda non solo la Calabria, come avviene sempre più spesso, bensì anche altre zone del Paese, facendo emergere un dato che da tempo è divenuto costante: la piaga della ‘ndrangheta è un problema nazionale e internazionale, e come tale bisogna affrontarlo. L’operazione, fra l’altro, cade a pochi giorni dall’inizio del primo maxi processo calabrese della storia contro la ‘ndrangheta. Questo vuol dire che l’offensiva dello Stato è in atto e che la risposta delle istituzioni, con la Direzione Investigativa Antimafia coordinata dalla procura di Catanzaro in prima linea, c’è ed è decisa».

«Tuttavia – proseguono gli esponenti pentastellati -, affinché tale risposta sia anche decisiva non sono sufficienti magistrati coraggiosi e bravi investigatori, è necessaria anche una ferma volontà politica e una fragorosa riscossa civile. E’, infatti, necessario l’impegno costante e intransigente di tutti, il rigetto di qualsivoglia forma di compromesso, di aderenza, di collusione con i centri e le ramificazioni dei poteri criminali. La ‘ndrangheta – concludono i portavoce del M5S – è un cancro sociale che possiamo, e dobbiamo, debellare, un ostacolo alla crescita dei nostri territori da rimuovere con tutte le forze».

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