Covid, Bassetti: «La quarta dose oggi non la farei»

Se Israele, Danimarca, Stati Uniti, Ungheria, Spagna e Germania sono già passati alla quarta somministrazione del vaccino anti-Covid, in Italia non sembra ancora una strada da intraprendere. Ne sono convinti molti esperti. “La quarta dose di vaccino oggi, io che ho 50 anni, coi dati che abbiamo non me la farei”. Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ospite di ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1 si esprime così sull’eventuale quarta dose di vaccino covid. Negli Stati Uniti, il ‘booster bis’ è destinato a tutti gli over 50. In Italia e in Europa la situazione non è ancora stata delineata da nuovi provvedimenti. Intanto, dice Bassetti, ci aspetta “una Pasqua di convivenza col Covid, di convivenza e di liberazione, non come le due precedenti”. A chi ipotizza che l’aumento dei contagi sia legato ad una quinta ondata, replica: “Non diciamo eresie, siamo alla fine della quarta ondata, poi avremo future ondate di Covid, tanto più alte quanto minore sarà la nostra capacità di vaccinarci quando servirà il richiamo”.

“Il 99% dei casi” di Covid-19 “in Italia oggi è per Omicron 1 e 2. Mi aspettavo un rialzo contagi ma a me interessa sapere quanti vanno in ospedale non quanti sono positivi. E oggi, grazie al vaccino, il Covid si può curare tranquillamente a casa”.

Ma per l’Ordine dei medici servirà entro il prossimo autunno

“I dati pandemici” sul covid in Italia “non sono confortanti: se continua così, la quarta dose diventerà uno degli strumenti possibili da utilizzare anche a breve termine. Noi avevamo ipotizzato l’autunno ma, se continua così, probabilmente dovremmo proteggere i nostri anziani e le persone più fragili prima. Credo che il Governo dovrà valutare, insieme con i tecnici, l’opportunità di avviare una campagna vaccinale con la quarta dose”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo).

“Il numero dei contagi da Sars-Cov-2 è salito molto, e anche il numero delle morti non scende rapidamente. Questo preoccupa i medici. Anche molti dei reparti sono pieni. Una pressione sulle strutture non si può negare. Credo, inoltre, che ci sia una sottostima dei casi, perché la possibilità di usare i test fai da te fa saltare il meccanismo del contact tracing e della registrazione dei casi, con il risultato che non abbiamo la misura reale dei contagi”, conclude.

fonte: Adnkronos

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