Planetario, l’appello di Progetto Meridiano: «Riprendere le attività»

Il nostro servizio sul Planetario di Cosenza ha generato un dibattito sul web, incontrando da un lato la curiosità dei cittadini, dall’altro l’indignazione per lo stato di abbandono in cui si trova. Da Palazzo dei Bruzi una decina di giorni fa hanno fatto sapere che si stava lavorando sulla riapertura, senza dare però riferimento temporali. Nel frattempo il Comitato di coordinamento di “Progetto Meridiano” lancia un appello e riaccende i riflettori sulla questione.

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«La questione delle opere e delle strutture pubbliche a Cosenza è sempre aperta – scrive in una nota -. Tralasciando in questo caso le opere senza alcuna connessione con utilità di servizio e reali bisogni di viabilità dei cittadini come il ponte di Calatrava, rimane il dramma di quelle strutture adibite all’arte, alla cultura e alla conoscenza, perché spesso inutilizzate, o sottoutilizzate. Ci vogliamo soffermare in particolare sul Planetario che dopo la pandemia e la naturale forzata interruzione della programmazione è lasciato in stato di abbandono. Grande assente sul punto l’amministrazione comunale, che non ha inteso spendere neppure una parola sulla ripresa di questa importante infrastruttura tanto apprezzata nell’intera provincia». 

«Il lavoro che si stava facendo con le scolaresche aveva riscosso un ottimo successo – aggiunge il Comitato di coordinamento di “Progetto Meridiano” -. Da qui ripartire per scandagliare possibilità non ancora esplorate. La conoscenza del cielo e delle stelle da sempre affascina e suscita interesse, perché ci connette e proietta in stretto rapporto con la Storia, la filosofia, la geografia, l’architettura, divenendo un momento in cui anche in maniera ludica si accresce la cultura di una comunità. La nostra natura pensante ci mette nella meravigliosa condizione di porci delle domande su noi stessi, sul senso dell’esistenza, sul mondo in cui operiamo, sulla straordinaria potenza della natura, e da sempre le stelle, come manifestazione luminosa dell’Universo, sono state veicolo principale di risposte e conoscenza. L’influenza dei pianeti sulla nostra vita sul piano squisitamente della fisica è davvero essenziale: la gravità, i campi magnetici, ma anche il loro collegamento con la mitologia antica ci parla di noi e delle nostre caratteristiche archetipiche». 

«Il planetario – conclude la nota – può essere l’occasione di riaprire lo sguardo alla bellezza, educando adulti e bambini allo stupore e al piacere di conoscere per conoscersi. Quando ci sentiamo oppressi dalle nostre battaglie quotidiane alziamo gli occhi al cielo e cerchiamo, in quella immagine che ci parla d’infinito, un senso di libertà, di possibilità di superare gli ostacoli; per questo la sua conoscenza renderà più profonda e magnifica questa relazione. Da Aristotele, a Copernico, a Keplero, Newton, siamo arrivati a conoscere scientificamente la legge gravitazionale universale che descrive l’interazione tra tutti i corpi e che ci fa comprendere che siamo tutti interconnessi e magari le stelle, in questi tempi cosi divisivi, possono indicarci la via per un nuovo percorso di fraternità». 

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