Sotto il cielo di Calopezzati scorre la storia di Rita Pisano e dell’emancipazione femminile – FOTO

È una storia che tutti dovrebbero conoscere, quella di Rita Pisano. È la storia che molte donne di più generazioni hanno ascoltato e ammirato dai racconti di padri e madri, di chi ha avuto la fortuna di incrociare il suo percorso e di chi, a sua volta, ne aveva sentito parlare. C’è lei – militante comunista, madre, donna esempio per altre donne – sullo sfondo del dibattito che l’amministrazione comunale di Calopezzati guidata dal sindaco Edoardo Antonello Giudiceandrea (quarto dei sei figli di Rita Pisano), assieme alla pro loco, ha organizzato nel cuore del paese ionico, in una piazza Garibaldi che si apre tra i vicoli del centro storico, racchiusa tra le antiche costruzioni tra cui spicca la piccola e preziosa chiesetta dell’Addolorata.

Uno schermo allestito sotto le stelle ospita la proiezione della puntata della docuserie “Donne di Calabria” dedicata a Rita Pisano. Prodotta dalla Calabria Film Commission e andata in onda su Rai Storia, attraverso il viaggio di Rocìo Muñoz Morales nei luoghi che la videro in prima linea nella lotta per i diritti degli ultimi, con interviste ai figli e a chi l’ha conosciuta, racconta la storia straordinaria di questa donna di Calabria, scomparsa nel 1984 a soli 57 anni, diventata icona dell’emancipazione femminile. Un tema, quest’ultimo, che viene sviluppato nel tavolo tematico organizzato a corredo della proiezione: un dibattito sul non facile cammino della parità tra i sessi, ancora lontano dall’essere concluso, portato avanti da donne appartenenti a mondi diversi ma unite nel comune intento di conquistarsi il proprio spazio nella società.

Figure provenienti dall’ambito politico così come da quelli delle scienze e delle arti, pronte a rivendicare e a prendersi diritti troppo a lungo negati. E da mondi diversi provengono anche le protagoniste, tutte donne, del dibattito: moderate dalla giornalista di Cosenza Channel e LaC News24 Mariassunta Veneziano, si sono confrontate il sindaco di Oriolo Simona Colotta, quello di Pietrapaola Manuela Labonia, le consigliere comunali di Calopezzati Elena Greco e Anita Astone, la presidente della Pro Loco Mayra Capristo, la docente Maria Cristina Guido e la fotografa Chiara G. Leone. Uno scambio ricco di spunti sui passi avanti fatti e su quelli ancora da fare, sulle conquiste delle donne del passato da difendere dalle minacce costanti del presente.

Una lotta da proseguire sulla scia di quanto fatto anche da Rita Pisano, figura figlia dei suoi luoghi e del suo tempo – per la capacità di coglierne e viverne appieno i fermenti – ma allo stesso tempo universale e modernissima per quella passione per gli altri così necessaria ancora oggi ma troppo spesso relegata a caratteri di eccezionalità. Un femminismo non solo di piazza, ma vissuto nel quotidiano, femminismo che esce dalla condizione di individualità per farsi collettività, attenzione e cura verso le categorie più svantaggiate, donne e non solo. Un’attitudine che in Rita Pisano nasce dalla sua stessa condizione personale per farsi azione concreta nelle politiche portate avanti durante i suoi quattro mandati da sindaco di Pedace: cultura, istruzione e lavoro come veicoli per uscire dall’angolo, per guadagnarsi quella libertà a cui ogni essere umano ha diritto.

Una passione che sopravvive alla prematura scomparsa di Rita Pisano, da raccontare ancora e ancora perché la bellezza creata non finisca cancellata dalle brutture quotidiane, perché i suoi tratti restino chiari e visibili, come quel volto in un ritratto di Pablo Picasso: il volto di una donna meravigliosa, il volto della “jeune fille de Calabre”.

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google