‘Ndrangheta a Cosenza, ecco tutte le contestazioni: dall’associazione mafiosa alle agenzie di scommesse

Una parte dei contenuti dell’inchiesta portata a termine nella notte del primo settembre 2022 a Cosenza dalla Dda di Catanzaro, era già emersa nell’indagine “Overture”, dove veniva espressamente richiamato il “Sistema” per spacciare la droga nell’hinterland cosentino. Una contestazione che oggi trova conferma nell’ordinanza firmata dal gip Alfredo Ferraro. Un “Sistema” che governa tutti i rapporti tra i vari sottogruppi criminali presenti nell’area urbana.

Nell’ordinanza, inoltre, si fa riferimento anche ai reati di concorso esterno in associazione mafiosa, numerose ipotesi di condotte estorsive tentate e consumate, concorrenza illecita, rapina, tentato omicidio, lesioni aggravate, reati in materia di armi, usura, con correlati delitti di estorsione per la riscossione delle rate del credito usuraio, esercizio abusivo l’attività finanziaria, utilizzo da parte di detenuti di dispositivi cellulari all’interno di Casa Circondariale, scambio elettorale politico-mafioso ipotizzato con riguardo ad una competizione elettorale amministrativa, quella riguardante a Marcello Manna, truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche con riguardo a iniziative imprenditoriali, reati contro la pubblica amministrazione (turbata libertà degli incanti, corruzione, violenza o minaccia a pubblico ufficiale), violenza o minaccia per costringere alla commissione del reato di falsa testimonianza, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, auto-riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, hashish, eroina e cocaina.

Gravità indiziaria, a livello cautelare, infine per il delitto di associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti all’organizzazione illecita dell’attività di giochi – anche d’azzardo – e di scommesse, nonché delitti di riciclaggio, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori con riferimento alla presunta commistione illecita tra gli interessi di imprenditori del settore e quelli della locale criminalità organizzata per la quale il settore del “Gaming” rappresenta una forte attrattiva, in quanto attività estremamente redditizia.

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